27 aprile 2011

Come la Nutella ha salvato l'agricoltura della Langhe


Le Langhe sono le colline del sud del Piemonte, al confine con l'appennino ligure. Oggi sono note per la buona cucina, per i vini pregiati, per i tartufi, per gli agriturismi creati da svizzeri e tedeschi, ma qualche decennio fa erano un luogo di povertà diffusa, raccontata da scrittori come Fenoglio.

Una delle famiglie più ricche d'Italia vive proprio nelle Langhe, dove produce prodotti famosissimi, come la Nutella. Sto parlando naturalmente dei Ferrero, colpiti nei giorni scorsi dalla morte dell'amministratore del gruppo, nonchè figlio del proprietario, Pietro Ferrero.

A colpi di Nutella, merendine Kinder, ovetti con sorpresa e cioccolatini, i Ferrero hanno creato un impero economico, ma hanno anche salvato le Langhe, come racconta il fondatore di slow food, Carlin Petrini.

Difficile immaginare un personaggio più diverso dai Ferrero. Se Ferrero produce industrialmente merendine, Carlin Petrini si occupa, con Terra Madre, di beni agricoli prodotti con metodi antichi da piccoli gruppi di contadini in qualche luogo sperduto della terra. Se Ferrero è amico di Berlusconi e s'è fatto coinvolgere nell'affare SME (si veda qui), Carlin Petrini, che non nasconde le sue simpatie politiche, ha un passato di sessantottino.

Eppure Petrini racconta che Ferrero ha salvato le Langhe, il territorio e l'agricoltura di quella parte , ieri povera e oggi benestante, di Piemonte.

Nel dopoguerra la povertà ha svuotato le Langhe. Con l'industrializzazione, i contadini non hanno esitato ad andare a lavorare in fabbrica. Hanno abbandonato le colline e sono andati a fare gli operai, alla ricerca di qualche certezza e qualche soldo in più.
Le campagne si sono spopolate e sono rimasti in pochi a coltivare le colline, che rendevano poco, perchè allora il vino era un alimento povero, usato da sempre per dimenticare le asprezze della vita e per assumere qualche caloria in più.

I pochi che sono rimasti a vivere nelle Langhe hanno trovato un'opportunità nell'industra dolciaria di Ferrero, che aveva bisogno di manodopera per produrre la Nutella o le uova di cioccolata. L'industra ha riempito la pancia di molti e non s'è dimenticata del mondo contadino. Ha valorizzato la nocciola locale, l'ha comprata e usata nei dolci e ha dato una mano (economica) ai contadini che hanno continuato il vecchio e meno redditizio mestiere degli avi.

Il lavoro in fabbrica, nella fabbrica di prodotti di largo consumo, ha valorizzato i prodotti locali (la Ferrero fa ampio uso nei suoi prodotti della nocciola della Langhe) e ha trattenuto i contadini, salvando i prodotti e le produzioni locali, come ci racconta lo stesso Carlin Petrini su La Stampa (vedi qui).

1 commento:

  1. W LA NUTELLA!!!!!
    Anche se è un prodotto industriale è buooooonissssima!!!!!
    Da golosa ho assaggiato altre creme simili, alcune di prestigiosi maestri cioccolatieri, ma la Nutella resta la migliore per strafogarsi a cucchiate!

    E' un prodotto geniale che ha salvato l'agricoltura delle Langhe, ha reso/rende felici milioni di golossimi ed è conosciuto e amato in tutto il mondo.

    GRAZIE PIETRO!!!!

    paoletta

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