01 aprile 2011

In attesa del derby...

Sabato si gioca il derby di Milano che potrebbe essere determinante per l'assegnazione dello scudetto, se non ci si mette di mezzo il Napoli e magari qualche altra squadra.

In attesa dello spettacolo ritorno sul tema bilanci delle squadre di calcio. Un conoscente interista mi ha spiegato le virtù dell'Inter in fatto di bilanci. Un pò perlesso sono andato a cercare i conti, trovando qualche articolo che parla del bilancio 2010 della squadra di Moratti.

Ebbene, c'è poco da stare allegri. Perchè tra un paio d'anni le società di calcio dovranno mettere a posto i bilanci, se non vogliono fare i conti con monsieur Platini: senza un bilancio a posto non ci si iscriverà nelle coppe europee.

Così un pò tutti i presidenti spiegano che devono cambiare e raggiungere il pareggio di bilancio. La squadra più spendacciona è stata, negli ultimi anni, l'Inter, che un paio di mesi fa ha annunciato di essere sulla buona strada. Solo 69 milioni di perdite, di cui 40 ripianati dal ricco presidente nerazzurro.

Come si arriva a 69 milioni di perdite? La Champions ha reso bene. Le entrate sono aumentate di una trentina di milioni, ma se ne sono spesi circa 50 in premi. Ottima notizia...ma solo a patto di non vincere. Se l'Inter non vincesse ma arrivasse in fondo alle competizioni, non pagherebbe premi. Solo ricavi, ma nessun costo aggiuntivo.

Ma l'aspetto più preoccupante è un altro: il margine operativo, cioè la differenza tra ricavi e costi, è negativo per 157 milioni di euro, per effetto di stipendi elevati (complici i premi di cui sopra) e di ammortamenti elevati, frutto di tanti acquisti di calciatori, a cominciare da quello di certo non conveniente di Eto'o.

I 157 milioni di perdite sono diventati 69 grazie alle plusvalenze e alle entrate straordinarie. In pratica con la cessione di diversi giocatori, primo fra tutti Balotelli, e con la rescissione del contratto di Mourinho sono entrati quasi 90 milioni di euro. La perdita è scesa a 69 milioni. Molto meglio dei 154 dell'anno prima.

Resta dunque molto da fare. Senza la vendita dei calciatori e senza i premi, supponendo ricavi invariati (anche se dipendono dai risultati sportivi) l'Inter perderebbe un centinaio di milioni di euro. Troppi per dormire sonni tranquilli.

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