Da qualche settimana è in libreria Inside WikiLeaks, scritto da Daniel Domscheit-Berg, noto nel web come Daniel Schmitt (Schmitt è il suo gatto), fino a qualche mese fa uno dei 3-4 membri più importanti di WikiLeaks insieme a Julian Assage.
E' un libro interessante per chi vuol capire cos'è WikiLeaks, ma anche per comprendere perché si raccontano certe frottole, come quella del signoraggio, ignorando ogni prova contraria.
WikiLeaks nasce da un'idea di Assange: rendere disponibili documenti riservati, acquisiti in maniera anonimo da chi li possiede. Richiede un gran lavoro per pubblicarli, eliminare nomi di persone che potrebbero rischiare la vita o il carcere, gestire software e hardware, pubblicizzare le informazioni presso i mass media, garantire l'anonimato di chi invia i documenti. Per questo Assange cerca volontari, che si impegnano nell'iniziativa credendo che la conoscenza di informazioni riservate serva a rendere migliore il mondo.
Un gruppo sparuto. Non più di 5-6 persone impegnate quasi a tempo pieno, che tuttavia usano -per prudenza- pseudonimi e parlano genericamente di collaboratori, senza specificare quanti, lasciando credere che WikiLeaks abbia a disposizione mezzi e uomini sufficienti a garantire un buon lavoro.
Alla fine del 2010 il gruppo dei più stretti collaboratori di Assange si spacca. Daniel Domscheit-Berg viene espulso e fonda OpenLeaks insieme ad altri, dopo i contrasti con Assange.
Il creatore di WikiLeaks, Julian Assange secondo Daniel Domscheit-Berg si è identificato col WikiLeaks, mescolando le sue vicende personali con quelle di WikiLeaks e trattando tutti come subordinati, esclusi dalle decisioni e anche da WikiLeaks.
Un'identificazione che ha reso Assange un pò paranoico, pronto a vedere ovunque pericoli e agenti segreti pronti a minacciare la sua vita e la sua libertà. Le prove? Mai viste... Assange usa le minacce dei servizi segreti anche per giustificare i ritardi e decisioni unilaterali.
WikiLeaks è diventata famosa per aver svelato documenti segreti di una banca svizzera, Julius Baer. Cos'ha fatto la banca contro WikiLeaks? Nulla oltre a intervenire legalmente nel tentativo, andato a vuoto, di bloccare la pubblicazione dei dati.
Insomma si capisce facilmente cosa c'è dietro le frottole sul signoraggio: qualche personaggio con troppa personalità, pronto a urlare al complotto, intenzionato a prendersela con gli amici che considera subordinati, impermeabile alle critiche e, soprattutto, poco incline a confrontarsi con la realtà: le prove non ci sono mai, che si tratti dei complotti anti-Assange o di quello del signoraggio.
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