02 aprile 2011

La discriminazione dei precari della scuola

Le regole europee (e italiane) dicono che il precario ha diritto a diventare un lavoratore a tempo indeterminato dopo un certo numero di rinnovi del suo contratto precario.

Lo scopo della norma è semplice: evitare che un lavoratore sia precario a vita e che l'azienda usi i contratti per risparmiare oltre il lecito. Se l'azienda tiene al lavoratore, dopo un pò deve assumerlo. Se non ci tiene, dopo un pò non gli rinnova il contratto.

Questa regola sta facendo impazzire Tremonti e forse anche la ministra Gelmini.

La finanziaria ha deciso di tagliare molto nella scuola e a farne le spese sono stati i precari. Cacciati dopo anni di duro lavoro tra una supplenza e l'altra.

Molti non si sono arresi e hanno iniziato a rivolgersi ai tribunali del lavoro, chiedendo l'applicazione delle regole: hanno lavorato e hanno maturato i requisiti per essere assunti a tempo indeterminato.

Così la scelta di Tremonti (per il tramite della Gelmini) di cacciarli si rivelerebbe un boomerang. Si mandavano via i precari per risparmiare, ma se i tribunali daranno ragione ai precari, come sta già succedendo, il governo dovrà pagare tra i 4 e i 6 miliardi di euro.
Come porre rimedio al disastro?

La strada, secondo il Sole 24 Ore (vedi qui), consiste in un decreto che dirà che le norme europee non valgono per la scuola. In pratica una discriminazione: i precari nella scuola sono un mondo a parte, senza diritti. In attesa che qualche tribunale cancelli anche questa assurdità.

2 commenti:

  1. Che vergogna...
    Il problema è che, temo, per far invalidare questo decreto toccherebbe ricorrere alla corte di giustizia europea, se si tratta di regole europee..Una vera palla al piede

    RispondiElimina
  2. credo solo alla corte costituzionale per violazione del principio di uguaglianza

    ci vuol tempo, usato per ritardare il pagamento e magari per ricattare: se ti rivolgi al magistrato non ti assumeremo mai...

    a meno che il contrasto tra le norme spinga qualche magistrato a considerare illegittima la norma che discrimina perchè viola un principio + importante stabilito da una regola europea

    forse in questo caso basta l'interpretazione del magistrato sulla gerarchia delle norme per risolvere la situazione

    RispondiElimina

Link Interni

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...