22 aprile 2011
Cosa significa essere di sinistra?
Qualche settimana fa il Giornale ha attaccato Michele Santoro, copevole di mandare la figlia in una scuola francese. Come può, s'è chiesto il quotidiano di Berlusconi, scegliere la scuola privata un personaggio di sinistra come Santoro?
La notizia è stata ripresa da Maria Laura Rodotà (Corriere della Sera) che ha detto: Santoro dovrebbe dare un'opportunità alla scuola pubblica iscrivendovi sua figlia.
Santoro ha risposto che la scuola è pubblica ma a pagamento e che la sua scelta non affossa a scuola pubblica.
Ma che significa essere di sinistra?
"Il carattere distintivo della sinistra -ha scritto Norberto Bobbio*- è l’egualitarismo". Egualitari, secondo Bobbio, sono coloro che "danno maggiore importanza...a ciò che li rende uguali piuttosto che a ciò che li rende diseguali". Pensano che le diseguaglianze siano il risultato di attività umane e che sia possibile contrastarle, rendendo gli individui un pò più uguali.
Invocano i "diritti sociali, come il diritto all'istruzione, il diritto al lavoro, il diritto alla salute" la cui ragion d'essere è una "ragione egualitaria" in quanto "tutti e tre mirano a rendere meno grande la diseguaglianza tra chi ha e chi non ha, o a mettere in condizione un sempre maggior numero possibile di individui di essere meno diseguali rispetto a individui più fortunati per nascita e condizione sociale"*.
Per questo di solito la sinistra è legata a una maggiore imposizione fiscale: la riduzione delle diseguaglianze richiede di redistribuire le risorse prendendole da chi ha un maggior reddito e ricchezza e destinandole a pagare i servizi dai quali altrimenti la parte meno ricca della popolazione sarebbe esclusa.
Al contrario la destra non è ostile alla diseguaglianza, pensa che gli individui nascono diseguali e ritiene che si può fare poco o nulla per cambiare le cose, considerando inutili o controproducenti i tentativi di ridurre le diseguaglianze.
Bobbio nota poi che, la destra e la sinistra estrema sono storicamente autoritarie, al contrario di destra e sinistra moderate, ovvero di conservatori e socialdemocratici.
Il modello socialdemocratico esiste dagli anni '30 del Novecento, quando nell'Europa del nord e soprattutto in Svezia con economisti come Wicksell, Myrdal e Hammarskjold s'è usata la spesa pubblica per redistribuire il reddito e sostenere la domanda.
L'alternativa al capitalismo selvaggio di tipo americano, in cui una parte non piccola dell'elettorato desidera ancora oggi che molti servizi (come scuola, sanità) siano privati, pagati solo da chi può permetterseli, non è dunque il socialismo di ispirazione marxista, che ha dato pessima prova di sè nell'URSS di Lenin e Stalin, ma il modello socialdemocratico nord europeo.
Con buona pace di chi, a destra o a sinistra, sventola il marxismo come spauracchio o speranza.
E anche di chi pensa che destra e sinistra non esistono più: finchè è possibile scegliere quale ruolo deve avere lo stato nell'erogare servizi, offrire protezione dalle incertezze e scegliere il livello e la distribuzione delle imposte da far pagare ai cittadini, una distinzione tra destra e sinistra esisterà sempre.
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* Norberto Bobbio, Destra e sinistra, Donzelli, pag. 79 e seguenti
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Va fatto però un ragionamento: tutti noi aspiriamo al meglio per i nostri figli. Chi, potendo scegliere, manderebbe il proprio figlio in una scuola peggiore?
RispondiEliminaCredo nessun genitore.
Ci sono comunque modelli alternativi: nella mia città vi sono due asili: uno comunale e uno privato. Quello comunale è gestito direttamente dal comune, quello privato è gestito da un ente morale il cui presidente è il parroco. Il comune (e anche altri comuni limitrofi) stanno però nel CDA con loro rappresentanti e finanziano l'asilo.
Il risultato è che ci sono due strutture equivalenti e funzionanti, cofinanziate in parte dal comune e in parte dai genitori.
La retta che si paga è uguale nel caso dell'asilo nido e leggermente più alta a favore della struttura privata nella scuola materna.
Questa operazione non favorisce disuguaglianza sociale (faccio presente che tutte le amministrazioni comunali sono storicamente di sinistra) e il privato affianca e aiuta il pubblico: il comune non potrebbe permettersi due strutture completamente pubbliche
Non credo che gian volesse dire che tutti i servizi debbano essere solo e soltanto pubblici...Quando il privato è complementario va bene
RispondiEliminaPoi a volte ci può anche essere un servizio privato ma lo Stato ti passa aiuti agli utenti più poveri e quindi possono usufruirne senza essere discriminati.
Anche questo fa parte del modello social-democratico, non che per forza tutti i servizi debbano essere solo pubblici
poi il tuo esempio funziona proprio grazie all'intervento pubblico.
RispondiEliminaSe non fosse cofinanziato dal comune anche l'asilo privato probabilmente le rette sarebbero più alte e quindi meno accessibili ai bambini di famiglie più poveri.
In Spagna si chiama sistema concertado
pubblici no, ma sarebbe opportuno -almeno per chi è di sinistra- che fossero gratis o che a pagare siano solo i ricchi
RispondiEliminail problema delle scuole o degli asili "confessionali" è che si spingono le persone a ricevere un certo tipo di educazione. Che va bene per chi lo ritiene opportuno, ma solo per loro. E se un genitore pensasse che suo figlio non deve ricevere un'educazione religiosa di un certo tipo? Potrebbe essere esentato dall'educazione cattolica in un asilo "confessionale" ?
Se non può, si avrebbe l'antipatico effetto che la pubblica amministrazione finanzia chi discrimina
Io ti posso fare il mio esempio personale:
RispondiEliminaHo una figlia di 15 mesi che va all'asilo nido da quando ne ha 8.
Attraverso una lavoratrice sociale, (la professione per la quale sto studiando), abbiamo ottenuto il posto per un asilo nido pubblico della comunidad autonoma (praticamente la regione).
Però ci tornava malissimo con gli orari, non mi ricordo bene come erano ma era un casino per seguire l'università.
Allora trovammo un asilo nido privato, effettivamente cattolico, grande e bellissimo, con un sacco di attività in più e servizi in più, e con orari flessibili.
A sto punto il problema era il costo.
La lavoratrice sociale però è riuscita a farci ottenere un sussidio con il quale la comunidad de madrid ci copre più di metà della retta.
Più un altro sussidio (stavolta piccolo, ma ovviamente non si butta via niente!), per la mensa.
Effettivamente in questo modo anche noi in una situazione non dico povera ma comunque complicata in questo momento, s'è potuto mandare la bambina ad un asilo buono.
Se non fosse stato per i sussidi sarebbe stato un problema mandarla in quello pubblico, gli orari mi impedivano di frequentare l'università tanti giorni.
Quanto all'educazione più che altro la stimolano facendola disegnare, giocare, portandola fuori ecc ecc non mi sembra le stiano facendo un indottrinamento cattolico.
Secondo me uno potrebbe, o almeno dovrebbe, essere esentato da un educazione cattolica in un asilo confessionale
in teora sì, ma poi succede davvero?
RispondiEliminacerto se il pubblico paga gli asili, chiunque ne sia il proprietario, o se paga almeno gran parte dei costi, diventa tutto + semplice perchè in questi casi chi paga può imporre regole che tutelino chi usufruisce del servizio
il rischio è che anche se si ha diritto a qualcosa poi si rinunci per vari motivi
ad esempio se le università costano tanto è inevitabile che i poveri rinuncino, anche se si mettono a disposizione borse di studio, perchè è difficile frequentare persone benestanti ed è facile che chi lo fa si senta discriminato, diverso...
Il fatto che Santoro abbia iscritto la figlia ad una costosa scuola francese è solo uno dei tanti effetti della sua condizione economica privilegiata. Se si fosse comprato una Ferrari, una lussosissima villa o se avesse depositato i soldi in banca (magari ha tutte queste cose) la diseguaglianza rimarrebbe sempre la stessa.
RispondiEliminaIl diritto all'istruzione è cosa ben diversa dal possesso di una villa o di una Ferrari, ma D'Alema non rinuncia alla barca a vela nè Bertinotti ai sui completi casual-chic perchè la figlia di un operaio Fiat non può andare all'università. Della Valle si dice di sinistra, vive da miliardario e produce articoli dai prezzi esagerati solo perchè portano impressi i suoi marchi ben contento che certe persone facoltose li acquistino e incurante del fatto che la maggior parte della gente non possa permetterseli.Santoro si dimostra meno frivolo pensando all'istruzione della figlia. Come scrive William, tutti vogliono il meglio per i figli.
Scendendo molto più in basso molte persone si lamentano delle evasioni fiscali, ma poi, se hanno un'attività propria non disdegnano di incassare in nero. La giustificazione è che tanto lo fanno tutti oppure che quei pochi euro che non denunciano loro sono ben poca cosa in confronto a quelli di tizio o caio. Secondo me invece è una questione di principio.
Il modello socialdemocratico che così bene funziona al nord, potrebbe funzionare in Italia? Siamo abbastanza maturi? Abbiamo sufficiente senso civico? Non sono domande retoriche, me lo chiedo davvero.
E, una volta garantiti i diritti sacrosanti (all'istruzione, al lavoro, alla salute) fino a che punto è giusto ridurre le differenze? Se non tutti i servizi devono essere per forza pubblici, la possibilità di frequentare una scuola privata costosissima dovrebbe essere garantita a tutti o solo gli studenti più meritevoli? E' giusto che chi ha grandissimo talento, o investe e rischia capitali propri, o ha impieghi di enorme responsabilità guadagni poco più degli altri al netto delle tasse? se si concede troppo a tutti e se si esagera con la tassazione, non verrebbe a mancare la motivazione per migliorarsi? non si favorirebbe l' assistenzialismo?
Non fraintendermi in linea di principio sono assolutamente d' accordo con te ma la questione si fa molto complessa quando si applica al mondo reale e perdipiù in un Paese che purtroppo non è famoso per il suo senso civico.
ale
avere una ferrari non cambia la vita, salvo se lo scopo è rimorchiare in discoteca...
RispondiEliminaDella Valle non è di sinistra. E' uno che si è illuso della bontà delle idee di Berlusconi e poi s'è pentito, maltrattato quando l'ha scaricato.
Il suo riferimento politico sono Mastella e gli ex democristiani, o i fascioliberisti di fini
Intanto io darei certi servizi a tutti... oggi si paga e si paga sempre di + l'asilo come l'università, il dentista o l'oculista e le pensioni sono e soprattutto saranno + povere
quindi siamo in un'epoca di destra con opportune cortine fumogene messe in piedi proprio dalla destra + becera (vedi le faccende relative a d'alema)
poco importa come tu spendi i soldi. Sono fatti tuoi. L'importante è che paghi il giusto e se si guardano le statistiche (ricordate da Odifreddi qui http://odifreddi.blogautore.repubblica.it/2011/04/20/non-ci-rompete-piu-di-tanto/ ) certi imprenditori dichiarano molto meno dei loro dipendenti e questo per una precisa volontà manifestata + o - esplicitamente da diversi esponenti del governo, ultimo in ordine di tempo tremonti
quindi o chi rischia capitali propri è così scemo da portare a casa meno di uno che fa l'impiegato oppure c'è un problema... che non credo si risolva con il senso civico, ma con opportune politiche anti-evasione
devo essermi spiegato male. provo a rifolmurare in modo diverso.
RispondiEliminaPerchè un privato cittadino come Santoro non dovrebbe mandare la figlia in una costosa scuola straniera se se lo può permettere? solo perchè è di sinistra?
m a se anche l' Italia avesse ottime scuole pubbliche ci sarebbero sempre scuole altrettanto o più valide ma troppo costose 8perchè private o perchè all' estero) . e allora, a meno di eliminare tutte le differenze che permettono a santoro e a pochi altri di farlo, ci sarà sempre chi potrà permettersi la scuola migliore e chi no. E tra chi potrà permettersela ci saranno anche tutti i politici ( almeno al di sopra di un certo livello) che però a differenza di Santoro hanno delle precise responsabilità nei confronti dei cittadini. tra cui quella di garantire il diritto all' istruzione ( la migliore istruzione) a tutti e quella di aver operato tagli che hanno causato un abbassamento del livello delle scuole italiane.
Lo stesso discorso vale per la salute.
Sono d'accordo al 100 % nell' impegno a perseguire opportune politiche anti-evasione ma parallelamente ad una adeguata educazione. se non capisco che lo stato è cosa di tutti con tutto quel che ne consegue cercherò sempre di evadere il fisco ( vizio comune a imprenditori e professionisti italiani grandi e piccoli, di destra di sinistra e di centro) e con buona pace di tutte le leggi e i controlli, potrei anche riuscirci. probabilmente il fenomeno verrebbe ridimensionato, ma nei Paesi che citi mi pare che i cittadini stessi abbiano una diversa percezione e concezione dello stato e delle imposte. Concordo che non si può fare affidamento esclusivamente sulla coscienza e sul senso civico quindi servono severe politiche anti-evasione.
di chi è la colpa della situazione attuale (tasse scuola sanità pensioni ecc)? di sicuro della destra che ha governato negli ultimi anni, ma anche della dc e del psi che li hanno preceduti. la sinistra ha governato troppo poco per poter dare giudizi, ma non sono ottimista quanto te. forse hanno la volontà (sottolineo forse perchè alcuni mi sembrano abbastanza attaccati a certi privilegi personali ), ma avranno anche la capacità? per prima cosa devono avere la capacità di conquistare la fiducia della gente e farsi eleggere. che ci riescano non è così sicuro nonostante tutto quello che combina berlusconi e il pessimo operato dell'attuale governo.
Riguardo una precisa definizione delle misure da adottare mi pare che sia davvero difficile trovare la giusta misura e mettere d' accordo tutti. alla discussione sono intervenute altre 2 o 3 persone, ognuna delle quali pur condividendo il principio generale mi pare avere idee leggermente diverse.
scusa se ho scritto un po' velocemente, spero di essere riuscito a spiegarmi decentemente.
Io per esempio sono italiano e mia figlia è nata e crescerà in Spagna, è chiaro che avrei piacere che quando avrà l'età giusta andesse alla scuola italiana di Madrid.
RispondiEliminaNon credo che smetto di essere di sinistra per questo
Se il problema per accedervi è il prezzo ci devono essere sovvenzioni statali.
Se no, uno spagnolo ricco può andare alla scuola italiana, e mia figlia di origine italiana non può.
Io penso che essere di sinistra significhi semplicemente pensare che tutti debbano avere pari opportunità e diritti di base garantiti.
Ciò significa che il pubblico deve essere predominante d'accordo, però se lo Stato interviene quando ce n'è bisogno anche il privato è compatibile.
Io la vedo così
La questione-santoro l'ho usata come pretesto per parlare dell'argomento. Io penso che non siano mai molto simpatici questi attacchi personali, anche perchè c'è un'asimmetria: chi è corretto non attacca chi è scorretto ma chi è scorretto attacca o meglio si attacca a queste cose
RispondiEliminasantoro probabilmente preferisce che la figlia non frequenti una qualche scuola pessima e questo spiega perchè molti preferiscano le scuole private che negli ultimi 15-20 anni (almeno) spesso hanno chiuso i battenti
la qualità della scuola poi dipende in buona misura da elementi "locali": dove l'impresa richiede preparazione, la scuola è severa e ci si impegna nel preparare gli studenti. Dove questo stimolo non c'è o è meno forte, anche la scuola è diversa
poi c'è altra faccenda: da noi chi vince i concorsi cerca di andare nelle scuole prestigiose, nel liceo migliore della città e fugge dalle scuole di periferia
E' un errore non solo perchè nelle scuole dove ci sono gli studenti più problematici finiscono gli insegnanti peggiori, i precari che dopo un pò fuggono, ma anche perchè in questo modo il sistema non si critica mai. Nel liceo prestigioso trovi i figli di gente che ha avuto successo e ha spiegato ai figli che è bene studiare certe materie. Se invece si mandassero gli insegnanti migliori nelle scuole peggiori, si dovrebbero chiedere: ha senso insegnare una certa materia a questi studenti che hanno bisogni diversi?
in svezia (non a caso ho messo la bandiera svedese) si mandano i migliori nelle scuole peggiori e si pagano di più e si riducono così le probabilità -ad esempio- che gli immigrati diventino dlinquenti
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la DC non era un partito di sinistra (fatta eccezione per una parte minoritaria del partito) e Craxi, padrone del PSI, non solo era amico di Berlusconi e invidiava a Bossi la Lega, ma soprattutto era molto ostile al PCI (poi PDS)e i suoi elettori sono finiti in gran parte tra le fila dei partiti di destra di oggi.
Socialisti erano Cicchitto, Sacconi, Brunetta, Tremonti tanto per far qualche nome di esponenti di spicco e il PSI della "milano da bere" dei soldi facili degli anni '80 era piena di gente molto lontana dalla tradizione socialista per idee e comportamenti personali (si pensi a Demichelis e al suo libro sulle discoteche)
Concordo sulle difficoltà della sinistra, ma la ragione è che la sinistra è ed è sempre stata minoritaria
si lo so chi erano i dc e psi; mi riferivo alla parentesi di Prodi; secondo me troppo breve per trarre conclusioni.
RispondiEliminaIn linea generale concordo con Vendemmia. Anch'io se avesi un figlio vorrei che potesse scegliere la scuola da frequentare indipendentemente dal fatto che sia in Italia o all'estero, pubblica o privata. Però dovrebbe anche meritarlo dimostrando di impegnarsi nello studio. In caso contrario non pretenderei nulla dallo stato e, anche se fossi ricco, non sarei disposto a mantenere un fannullone.
Come hai detto, il problema è, che a volte i ragazzi sono poco motivati perchè hanno pessimi insegnanti e/o perchè vivono in un contesto disagiato. Non sapevo che in Svezia si mandassero i migliori insegnanti nelle scuole peggiori e si pagassero di più . Mi sembra effettivamente un'ottima scelta. E comunque almeno provano a fare qualcosa.
Se la sinistra è minoritaria dovrebbe anche chiedersi perchè gli elettori non la votano. Ai tempi della dc un motivo poteva essere il grande peso della componente "cristiana". Anche solo per il nome la dc era avvantaggiata in un paese così cattolico ( ma comunque aveva bisogno di quella fettina di falsi socialisti per governare) ma oggi... Se vogliono avere l'opportunità di governare certe domande dovrebbero porsele dal momento che dovrebbero rappresentare la fascia più numerosa della popolazione. Secondo me, è solo una mia idea personale, sono troppo frammentati, non riescono a trovare il leader giusto e parlano più delle malefatte di berlusconi che dei i loro programmi politici.
Prodi non aveva certo una maggioranza solida e soprattutto s'è trovato a gestire situazioni ereditate molto pesanti, che lasciavano poche possibilità di manovra.
RispondiEliminaQuando Berlinguer e Rosy Bindi hanno provato a cambare qualcosa nei rispettivi settori (scuola e sanità) si sono trovati contro tantissimi (tanto che poi hanno preferito dei tecnici nei governi D'Alema e Amato), a cominciare dagli stessi elettori: gli italiani sono in buona parte conservatori anche se votano per il PD o per rifondazione.
Vorrei vedere cosa succederebbe se un governo dicesse: assumiamo gli insegnanti mandando i migliori nelle scuole peggiori... secondo me si scatenerebbe la rivoluzione
una risposta al perchè la sinistra è minoritaria secondo me la puoi trovare analizzando i dati a livello locale. Per esempio se prendi la Liguria, che è una regione dove non c'è una prevalenza di una parte sull'altra, scopri che si vota la sinistra dove c'è stata e c'è ancora l'industria, mentre dove prevale il commercio, il turismo un pò speculativo che punta a costruire, vendere o affittare case, si vota la destra
"Però dovrebbe anche meritarlo dimostrando di impegnarsi nello studio. In caso contrario non pretenderei nulla dallo stato e, anche se fossi ricco, non sarei disposto a mantenere un fannullone."
RispondiEliminaGiusto, non l'avevo specificato ma la penso anche io così
In Italia comunque è anche culturalmente più di destra.
C'è troppo individualismo e troppo egoismo, qui in Spagna ad esempio ce n'è meno secondo me.
Forse sarà anche perchè gli spagnoli che conosco li conosco quasi tutti per l'università, mentre di italiani conoscevo un pò di tutto. E certo in un ramo come lavoro sociale è chiaro che trovi più gente con valori di un certo tipo.
Però non so, l'impressione mia è che quello italiano ormai sia veramente un popolo amorale, dove conta solo l'arrivismo e il farsi i propri comodi (per questo gli scandali sessuali e giudiziari di Berlusconi non hanno effetto sul popolo italiano).
E in un Paese egoista non potrà mai andare forte la sinistra. Se parli di redistribuzione della ricchezza e di giustizia sociale la maggioranza degli italiani ti ride in faccia, (perchè pensa che siano prediche moraliste inapplicabili), e ti dà a priori di comunista.
Non ce l'ha fatta nemmeno il PCI quando c'era una certa coscienza di classe e non c'era la questione degli immigrati...Quindi..Figuriamoci ora
Poi l'italiano non ha nessuna fiducia nella classe politica in generale.
La sinistra agli occhi dell'italiano predica bene e razzola male, (dico nell'opinione comune non nella mia).
Quindi preferisce votare la destra che almeno non nasconde d'essere quello che è. Che è simile alla maggioranza degli italiani
Liberalizzare il settore invece no?
RispondiEliminache settore?
RispondiEliminaVxVendemmia, assolutamente d'accordo su tutto.
RispondiEliminaNon ho mai vissuto in Spagna o all'estero, quindi non posso fare paragoni, ma qui in Italia stiamo proprio diventando amorali e egoisti. Conta solo arrivare e apparire.
Concordo anche sulla attuale preferenza per la destra "per somiglianza": è meno impegnativo e più in sintonia con i (dis)valori diffusi.
Ale
Bell'articolo, complimenti. Grande il libricino di Bobbio ;)
RispondiEliminaIl punto è che oggi, lo vedo quotidianamente, moltissime persone tendono a fare di tutta l'erba un fascio: sono tutti uguali, tutti ladri, ecc.
RispondiEliminaDifficile far capire che effettivamente, guardando ai provvedimenti presi, i governi di centrosinistra (o liberal, come piace all'autore del blog :)) siano stati diversi da quelli di centrodestra (o conservatori).