17 aprile 2011

Derivati al pesto


BNP Paribas e il comune di Genova hanno chiuso il contratto relativo ai derivati sottoscritti da una società del comune nel 2007, come racconta Repubblica (vedi qui).

Questi contratti sono assai diffusi in Italia. O, meglio, erano diffusi fino a qualche anno fa. Le banche si offrivano di finanziare il debito dei comuni facendo ricorso a contratti complicatissimi che prevedevano il pagamento di interessi variabili collegati a una serie molto complessa di parametri.

In cambio di soldi freschi e di un rinvio, di fatto, del pagamento degli interessi, la banca otteneva due risultati invidiabili: copriva i rischi dei propri investimenti in altri titoli (in caso di fallimento dei certi soggetti il comune avrebbe pagato -almeno in parte- le perdite subite dalle banche) e otteneva il pagamento di interessi ben più elevati.

Il comune invece avrebbe avuto un vantaggio nel lungo periodo solo se i parametri di riferimento (ad esempio i tassi di interesse) si fossero mantenuti all'interno di un certo intervallo. In caso contrario avrebbe pagato interessi elevati e questo perchè di fatto il comune, sottoscrivendo i derivati, si assumeva parte dei rischi della banca.

Una volta scoperti, questi contratti hanno suscitato l'interesse dei magistrati. Che si sono chiesti perchè mentre in Europa si vietava l'uso di derivati, da noi Tremonti li ha permessi, ma soprattutto se fossero leciti e se per caso ci fossero reati da portare davanti a un tribunale.

Nella peggiore delle ipotesi dietro all'adozione dei derivati ci sono interessi e forse reati. Nella migliore invece i derivati sono solo strumenti molto complicati con conseguenze difficili da comprendere per molti e espongono i cittadini al rischio di pagare interessi elevati per scelte fatte da un sindaco che non ha capito bene cosa sottoscriveva e che non pagherà per le conseguenze politiche delle sue scelte.

E così è bastato un esposto per indurre BNP Paribas a scendere a più miti consigli e chiudere la partita dei derivati sottoscritti dal comune di Genova. Una buona notizia. Un'iniziativa che speriamo altri comuni imitino al più presto.

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