12 agosto 2011

Deliri costituzionali: riguardo l'articolo 41 e la libertà d'impresa

Ritorno sull'argomento Economia e Costituzione, per evidenziare le sparate, ormai offensive dell'intelligenza umana, che siamo costretti a sentire dall'attuale (ex) governo italiano.
Oltre a quanto ho già scritto qui, circa la riforma dell'articolo 81, in contemporanea è stata proposta anche una modifica all'articolo 41, in nome della libertà d'impresa. Considerando che le imprese in questo paese si fondano liberamente (con un po' di burocrazia, che non è mai stata ridotta da alcun governo), questo sentore di assenza di libertà fa quantomeno sorridere.
Vediamo, prima di effettuare qualsiasi considerazione nel merito, cosa dice l'articolo 41:

L’iniziativa economica privata è libera.
Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.
La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.

La prima considerazione personale è che questo articolo è stato scritto così bene e dalla portata così generale (utilità sociale) e al tempo stesso con limitazioni precise (danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana) che qualsiasi modifica potrebbe portare solo ad un peggioramento. Il metodo di scrittura di una Costituzione richiede grandi capacità di sintesi e semplicità, per poter dire molto con poche parole.
La maggiore preoccupazione è dovuta proprio al progetto che hanno in mente i cari curatori fallimentari al governo, che si possono rintracciare ad esempio qui, e che riporto come estratto

Illustrando le liberalizzazioni Tremonti ha detto che la modifica dell'articolo 41 è uno dei «pilastri» fondamentali. «Per l'economia privata, la modifica dell'articolo 41 è la madre di tutte le liberalizzazione, prevenendo che tutto è libero tranne cioè che vietato»...

Si deduce che, nelle intenzioni di Tremonti & Co. c'è la volontà di liberalizzare anche attività che contrastino con l'utilità sociale o che rechino danni alla salute, alla sicurezza ed alla dignità delle persone, pur di avere attività produttive, in quanto la colpa della mancata crescita di questo paese andrebbe attribuita a questo singolo articolo (che si limita a porre un requisito minimo oltre cui non andare mai), e non ai suoi governanti. Vi sembra sensato?

4 commenti:

  1. Salve. Credo che una modifica del genere causerebbe il crollo della maggioranza, dato che per modificare la costituzione servono i 2/3 dei consensi delle camere, cosa che questa maggioranza non ha.

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  2. 2/3 per evitare il referendum...altrimenti basta la maggioranza

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  3. Non si sa per quanto ancora avranno la maggioranza e quanti dei parlamentari dell'attuale maggioranza saranno favorevoli.

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  4. Si, ho messo i 2/3 perchè difficilmente vorranno portare una simile disposizione sotto forma di quesito referendario... vista l'assenza di quorum avrebbero in ogni caso una tronata!

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