29 agosto 2011

Friedman, Pinochet, i voucher e l'onestà intellettuale

Quando le indagini su Augusto Pinochet, accusato di aver fatto uccidere e torturare migliaia di persone, hanno svelato che l'ex dittatore cileno e i suoi famigliari avevano molti milioni di dollari su conti esteri, qualcuno dei suoi sostenitori ha finalmente capito di essersi sbagliato.

Avevano pensato per decenni che il generale avesse salvato il Cile dai comunisti, senza sospettare che dietro al regime militare si potessero nascondere odio di classe e interessi molto privati. Qualcuno aveva pure versato soldi al generale per pagare gli avvocati, pensando che Pinochet avesse problemi economici, come lui aveva raccontato.

Questa storia mi è venuta in mente dopo aver letto i commenti di un nostro affezionato (e poco educato...per questo i commenti sono stati rimossi) lettore che ha ripetutamente sostenuto che la scuola andrebbe gestita con il sistema dei voucher perché -come ha scritto oltre mezzo secolo fa un economista liberista, Milton Friedman- così si genera concorrenza e questo farebbe bene alla scuola.

Quando gli ho ricordato Naomi Klein, che nell'introduzione di Shock Economy spiega che Friedman ha incoraggiato l'uso dei voucher a New Orleans, dopo i danni provocati dall'uragano nel 2005, e che Bush ha colto l'occasione dell'uragano per finanziare scuole private che pagano peggio gli insegnanti e incassano profitti, dimenticando altre urgenze post-uragano la risposta è stata: ma non è possibile! (le parole esatte sono: negli USA non esiste un voucher system, impossibile quindi che si sia verificata una cosa del genere.....)

Ah, i (neo)liberisti.... se non esistessero bisognerebbe inventarli, perchè sono più divertenti di un comico (non a caso alle loro bizzarre tesi Galbraith dedicò un romanzo umoristico, Il professore di Harvard).

I voucher non esistono negli USA? Basterebbe avere la pazienza di cercare on-line per trovare siti come questo (clicca qui) che spiegano che siamo ormai al terzo anno di applicazione dei voucher (a state-funded school voucher program in New Orleans, is about to conclude its third year in operation) a New Orleans.

Dunque aveva ragione Naomi Klein. Come i sostenitori di Pinochet credevano nelle frottole del generale, il nostro lettore crede ciecamente all'economista preferito dal regime cileno, Milton Friedman.

Ma da buon seguace di Friedman, forse il nostro lettore mostra qualche problema di onestà intellettuale, come ha scritto Paul Krugman (vedi qui) per il vizietto dei neoliberisti a offrire sempre la solita soluzione (meno stato) anche quando la loro stessa analisi dimostra il contrario.

E' questo il marchio di fabbrica dei neo-ultraliberisti: sanno cosa vogliono e propongono sempre le stesse soluzioni, come un meteorologo che dicesse: piove? esci con l'ombrello. C'è il sole? esci con l'ombrello. C'è la nebbia? Esci di casa con l'ombrello in mano.

L'onestà intellettuale gli fa difetto perchè per loro non conta analizzare una situazione e poi trovare la soluzione. Conta applicare sempre e comunque la soluzione che gli sta a cuore. Poco importa dell'analisi del problema. Una giustificazione per arrivare alla soluzione preferita si trova sempre. Si ignorano i fatti o si accusa chi dà fastidio di essere un social-comunista inetto e per questo spaventato dal libero mercato e dalla concorrenza.

Ridicoli e per questo divertenti.

8 commenti:

  1. Ah, i neoliberisti... quanto sono inutili... esistono giusto per farsi due risate, vero, ma che tristezza quando vengono ascoltati e provocano la sofferenza di milioni di persone... In tal caso che cosa si propone? Una soluzione alla Luigi XVI? Stuzzicante...
    Forse è meglio massacrarli in ogni luogo su cui diffondono le loro boiate mostrandosi veri economisti, visto che (spesso), neanche quello sono...

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  2. eccomi tornato!!

    che poi Pinochet non salvò niente dal comunismo, Solidaridad Popular era un movimento socialdemocratico e pacifico, anche le sue ali più estremistiche non mettavano in discussione la democrazia. Ho visto certi documentari cileni in lingua originale su Salvador Allende molto belli, certo magari talvolta un po' mitizzato, un po' idealizzato, però non sarebbe mai diventato un Fidel Castro questo è sicuro

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  3. bentornato... i poveri di tutto il nord, centro e sud america si sognano Fidel Castro e i livelli di sanità, mortalità infantile e durata della vita di Cuba... è una sgradevole dittatura, ma intanto i poveri vivono meglio e + a lungo che negli USA

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  4. Si, ma intendevo dire che Salvador Allende non avrebbe mai fatto la dittatura ne' nazionalizzato tutto

    Per il resto, per quanto riguarda la sanità e l'istruzione è vero però i poveri là hanno altri problemi che rendono la vita molto difficile.
    Lo dico perchè credo di aver conosciuto un pò entrambe le versioni pro e contro il regime castrista, e ho trovato diversi cubani in Spagna...in realtà uno lo conobbi anche in Italia ma qui in Spagna ce n'é molti di più perché qua i sudamericani hanno leggi favorevoli (per esempio li danno la nazionalità spagnola dopo soli 2 anni di residenza regolare, in Italia ce ne vogliono 10) e per la lingua ovviamente.
    La mia stessa casa è accanto all'ambasciata cubana, nel mio quartiere (che infatti si chiama hispàno-américa) è pieno di sudamericani, tra cui anche cubani.
    Di problemi ce ne hanno tanti, soprattutto negli anni '90 facevano la fame totale, ora un pochino meglio ma insomma...
    Ci sono pure andato a Cuba anni fa', anche se però in solo una settimana uno vede quello che può.

    Ultimamente con Raul Castro (e l'assenso esplicito di Fidel) sembra che stiano liberalizzando gradualmente e lentamente l'economia, speriamo migliorino certe cose.
    Perchè il livello di vita in ogni caso è comunque molto basso tranne per certi burocrati del regime

    Comunque va detto che entrambe le conquiste sociali di Cuba: istruzione e sanità, sono state raggiunte entrambe grazie ai soldi sovietici. Poi quando il comunismo sovietico collassò è iniziato un periodo molto duro anche a Cuba, ("periodo especial" lo chiamavano), dal quale in realtà, propaganda del regime a parte, non ne è mai completamente uscita nonostante il petrolio di Chavez

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  5. Nixon e soci non potevano fare tutto quel che volevano e per questo Allende era considerato un pericoloso socialista... d'altro canto anche per Lifemagic noi siamo socialisti...se non sei ultra liberista per certa gente sei un comunista o quasi

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  6. Esatto, ma anche la rivoluzione cubana ho sentito dire diverse volte inizialmente non aveva niente a che fare col comunismo, sarebbe stata l'aggressività degli americani negli anni successivi a spingerla, purtroppo, sul fronte sovietico

    Comunque ho sentito al telefono un ragazzo di qui, gli dico "oh allora ti sei divertito col tuo amico Ratzinger?"
    e lui: "sta zitto non ti puoi immaginare che casino, non ti potevi muovere per la città, ho provato a prendere la metro manca poco mi piglia un infarto c'era migliaia di persone ammassate lì cantando 'yo soy adicto a Benedicto', ti rendi conto che gente c'è in Spagna??"

    (adicto= dipendente, nel senso di drogato, si usa normalmente per dire dipendente dalla droga o dalle sigarette)

    ma m'ha fatto schiantare troppo come me l'ha detto

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  7. in mancanza di idee ci si affida a altri...con la follia di migliaia di persone che si sono sentite male e altre cose simili

    ma se non fanno questi lavaggi collettivi del cervello, finisce che la chiesa fa il conclave in una casa di riposo attorno al tavolo della mensa

    in effetti Castro è diventato marxista per disperazione, lui che era figli di proprietari terrieri con un passato in scuole cattoliche...eh eh strani effetti della scuola privata...

    ma certamente ha fatto vivere meglio tanta gente

    il vero guaio è che allora non s'è capito che tra il capitalismo selvaggio made in USA e il modello sovietico c'erano molte vie di mezzo...

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  8. Si ma in effetti comunque non era nemmeno tanto facile stare nel mezzo, Allende ci provò ma senza la protezione sovietica ne' milizie rivoluzionarie armate fu rovesciato facilmente.

    Il fatto che inizialmente non fosse marxista lo dimostra la prima riforma agraria che redistribuì la terra dagli agrari ai piccoli contadini, di fatto una riforma che riconosceva la proprietà privata.
    O anche i vari riferimenti alla democrazia e alla libertà di pensiero nei discorsi e nelle lettere del Che e di Fidel Castro durante la rivoluzione.
    Però poi fece diventò una dittatura e la terra passò ad un unico grande proprietario terriero...(lo Stato..).

    Sicuramente ha migliorato alcune cose, però resta il fatto che a Cuba la maggioranza della gente è povera con negozi vuoti, tessere di razionamento del cibo che danno pochissimo, case e infrastrutture malridotte ecc ecc
    Per colpa sia dell'embargo da una parte, ma anche del sistema comunista dall'altra che per fortuna sta cambiando piano piano

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