05 agosto 2011

La minestra riscaldata di Silvio & Giulio nell'Italia commissariata


Mercoledì il governo ha incontrato le parti sociali, sindacati e imprese, da cuiarrivava la richiesta di interventi per rendere più credibile l'Italia sui mercati finanziari.
Il rischio è che lo spread, cioè la differenza tra il rendimento dei titoli di stato tedeschi e il rendimento di quelli italiani, salga alle stelle costringendo il governo a emettere titoli che pagheranno tassi elevati, con un conseguente aggravio dei costi per lo stato.

Dopo l'intervento ottimista di Berlusconi, i mercati sono precipitati. Certo non è solo colpa sua, ma la figuraccia se l'è andata a cercare, visto che tutti erano concordi su un punto: mercoledì Berlusconi poteva dire qualunque cosa ma non che in Italia va tutto bene. Come invece ha fatto.

Così oggi, 48 ore dopo l'infelice incontro con le parti sociali, Berlusconi ha riunito il governo e ha preso alcune "importanti" decisioni che, nelle intenzioni, dovrebbero dare maggiore credibilità al paese.

Di cosa si tratta?

I pilastri portanti sono quattro, ha spiegato Giulio Tremonti.

Primo, si anticiperà la manovra al 2013, e questo è il solo fatto positivo, anche se molti hanno evidenziato il carattere recessivo.

Secondo, si vuole introdurre una modifica nella Costituzione che impedirà -se mai sarà approvata- i deficit di bilancio, introducendo una rigidità assurda, perché una spesa improvvisa (provocata da un terremoto, da una crisi economica, da un'impennata inattesa dei tassi di interesse o da qualsiasi altro evento) non potrebbe aver luogo senza aumentare le imposte.

E questa è probabilmente la vera ragione della proposta di modifica costituzionale: rendere impopolare la spesa pubblica facendo in modo che ad ogni aumento delle spese sia necessario far corrispondere un aumento delle imposte.

Un vecchio cavallo di battaglia dei conservatori americani che non produrrà alcun effetto positivo per l'economia.

Terzo, la riforma dell'articolo 41 della Costituzione per permette qualsiasi attività economica non espressamente vietata. Anche qui nulla di nuovo. E' una vecchia proposta, approvata dal consiglio dei ministri a febbraio e abbondantemente criticata. Ma soprattutto è una proposta che avrà un impatto nullo o quasi sull'economia. Sempre che si trasformi davvero in una riforma costituzionale. Per ora dopo sei mesi una cosa è certa: il governo ripropone la solita minestra riscaldata.

Infine la quarta proposta è la riforma dello statuto dei lavoratori.

Tito Boeri ha chiesto al ministro Sacconi in cosa consiste la riforma e Sacconi ha risposto che il testo era presente nel sito del suo ministero.

Dove in effetti si parla di una legge delega presentata da Sacconi 9 mesi fa, nel novembre 2010. Si chiede al Parlamento di delegare il governo all'elaborazione di una riforma di cui non si sa nulla. Perchè i due articoli elencano una serie di obiettivi molto generici che la riforma dovrebbe realizzare.

Insomma, un'altra minestra riscaldata, una proposta ferma da mesi venduta come nuova, e pure pericolosa, perché quando si parla di riforme delle regole del lavoro, se i lavoratori sentono puzza di fregatura (e Sacconi non è certo un amico di sindacati come la CGIL), lavorano peggio, protestano, si comportano come se il datore di lavoro fosse un nemico da combattere.

Se questa è la risposta alle critiche, non ci resta che sperare che prevalga il Berlusconi ridicolo, da tutti considerato inaffidabile: molto meglio se non lo ascoltano, se non gli credono.

PS: a quanto pare Berlusconi si è mosso su pressione dei governi stranieri. Di fatto non decide più nulla. E' stato commissariato da Obama e dall'Europa che hanno chiesto di modificare le scelte italiane in cambio dell'acquisto di titoli italiani allo scopo di far scendere i rendimenti

7 commenti:

  1. Posto che da un governo che propone per 4 volte il piano casa senza che ne segua nulla non ci si può aspettare nulla di serio, però io penso che l'unica proposta decente sia quella del pareggio di bilancio in costituzione.

    E' vero che si tratta di una rigidità incredibile, è però parimenti vero che l'andazzo è: spendiamo ora e lasciamo che i posteri ripianino.
    In pratica non si fa che rimandare e questo ormai non è più possibile.
    E' giusto che chi vuole spendere si assuma la responsabilità di dire dove si prendono i soldi, senza accolare l'onere a chi verrà, cioè facendo debiti.

    Le altre proposte sono aria fritta, inutile commentare

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  2. è una misura che non produce alcun effetto immediato, salvo convincere qualcuno che i conti andranno a posto

    però forse serve: ieri sera ho visto in un tg l'intervista di tale fabio agostini (se ne parla qui http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=121&ID_articolo=205&ID_sezione=265) che ha scritto un appello per chiedere al governo di fare una manovra decorosa.. il personaggio mi è parso parecchio ignorante e completamente fuori dal mondo (come si fa a chiedere a un governo di destra che ha favorito i benestanti togliendo ad es. l'ultimo pezzo di ICI di redistribuire il reddito come ha fatto l'Inghilterra ai tempi del laburista Brown???) e quindi illuderlo un pò forse è una soluzione

    e poi quel che conta è il rapporto tra il debito e il PIL...ci sono poi altre misure, come il saldo primario, al netto degli interessi

    con una norma costituzionale non si potrebbero prendere provvedimenti che fanno crescere il PIL consentendo un successivo aumento delle entrate e già esistono vincoli all'aumento delle imposte (si pensi ai limiti alle addizionali regionali): sarebbe un provvedimento che mette al sicuro i redditi alti da aumenti di imposte e trasforma le correzioni di bilancio in tagli a carico dei redditi + bassi con effetti recessivi, come accade negli USA con gli effetti sulle borse che abbiamo visto nell'ultima settimana

    è assurdo che si intervenga, di fronte a borse che crollano perchè negli USA hanno fatto scelte recessive pur di non colpire i ricchi, con provvedimenti che producono lo stesso risultato da noi... una follia

    E poi cosa succederebbe in caso divincolo di bilancio costituzionale? c'è un terremoto e nessuno potrebbe spendere subito molti soldi che magari sono lo 0,5% del PIL perchè vincolati dal pareggio di bilancio

    è una scelta illogica e non è detto che funzioni davvero, c'è sempre il rischio che si aggiri: ricordi le cartolarizzazioni di tremonti? avevano come scopo proprio quello di ingannare il bilancio, facendolo sembrare migliore del vero

    per non parlare poi dei debiti degli enti locali

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  3. se il governo invece riunisse un pò di responsabili di settori economici in crescita (penso a chi si occupa di energie alternative ma anche alla fiat) e chiedesse loro: cosa possiamo fare per farvi crescere più velocemente? ripromettendosi di trasformare le richieste in leggi e aiuti economici, nel limite del possibile, darebbe la sensazione di un governo che punta alla crescita

    ho citato la fiat perchè vista la costante ostilità di gente come sacconi verso la cgil e il ruolo che nell'economia italiana ha la fiat, sarebbe opportuno fare un paio di regole per togliere ogni possibilità alla fiom di rompere le uova nel paniere alla fiat: a questo punto fiat non avrebbe + problemi a investire, garantendo un aumento del prodotto non irrilevante: nel 2007 il PIL è cresciuto dell'1,5%. Lo 0,5% dipendeva dalla fiat e un altro 0,5% dall'indotto

    oggi l'effetto sarebbe forse maggiore perchè certi impianti sono fermi

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  4. DImenticavo: esiste già l'articolo 81 comma 4: "ogni altra legge che importi nuove o maggiori spese deve indicare i mezzi per farvi fronte"

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  5. Ho commentato su facebook la questione del pareggio di bilancio. E' un mantra che ci regala la cara Merkel con cui ammonì anche il Belgio, dicendo di togliere la loro "scala mobile" e di inserire il vincolo di bilancio in Costituzione... La merkel usa quel mantra perchè la Legge fondamentale tedesca contiene una disposizione in cui si dice proprio che il bilancio preventivo del bund (trad. della federazione, per noi, dello Stato) deve essere in pareggio. Poi dopo, partono le solite (ed ovvie) pappine di eccezioni e indicazioni su come comportarsi in caso si debba sforare.
    Senza fare, come si dice dalle mie parti, la figura di quelli che "si alzano presto per andare a pisciare lontani", la disposizione dell'ultimo comma dell'art. 81 Cost. svolge già ora egregiamente il suo compito (sulla carta). Questo articolo è un lascito di Einaudi in persona e nella sua formulazione appare anche più inclusivo di una sterile elencazione, che offre sempre degli appoggi a potenziali malintenzionati.

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  6. puoi scrivere un commento pure qui, visto che da oggi sei autore del sito... benvenuto

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  7. Grazie mille ;)
    Pensavo di scrivere proprio una disanima delle proposte di revisione costituzionale. A dopo!

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