10 marzo 2013

(de) Crescita felice

Martedì scorso Ballarò ha ospitato Maurizio Pallante, esperto di risparmio energetico da sempre legato al Movimento 5 Stelle e a Grillo che nel 2004 ha firmato la prefazione del suo libro Un futuro senza luce?.

Nel corso della trasmissione Pallante ha spiegato che la decrescita felice non riguarda il PIL ma il consumo di fonti energetiche non rinnovabili.

In Germania, ha detto Pallante, costruiscono case che consumato poca energia mentre noi sprechiamo l'energia.

Se adottassimo gli standard tedeschi, investendo per sostituire le finestre, isolare le pareti, cambiare le candaie e così via, il riscaldamento e il raffreddamento in estate costerebbero meno e in pochi anni potremmo ripagare l'investimento e godere di costi più bassi di gestione di case e uffici.

Se questa è la decrescita felice, ben venga. A dire il vero sembra più una crescita felice. Diminuirà, forse, il consumo di petrolio, metano e simili ma aumenteranno PIL e occupazione e con i soldi risparmiati gli italiani potranno, una volta ammortizzato l'investimento, far crescere i consumi.

Crescita che creerà reddito (PIL) e occupazione e forse farà salire anche i consumi delle risorse scarse che la (de)crescita felice vuol far diminuire.

7 commenti:

  1. Sono d'accordissimo con te (ogni tanto non guasta)

    "Decrescita" è una colossale cretinata, con tutto quello che c'è da fare (pulire fiumi e boschi per evitare inondazioni, mettere in sicurezza gli edifici contro i terremoti, fare impianti di energia rinnovabile eccetera eccetera) avendo per di più risorse (soprattutto umane) inutilizzate.

    Pallante ha detto cose giuste ma pure molte cazzate e non ha il buon gusto di scusarsi prima di fare retromarcia.

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  2. Un articolo molto interessante..leggevo da qualche parte che in Italia il cibo buttato corrisponde al 1% del PIL. Ammettiamo che per assurdo si riesca ad eliminare questo spreco..sarebbe una cosa eticamente ed economicamente giusta..ma immaginate che titoli drammatici sui giornali... Crollo del PIL -1%.
    Secondo me questi indici sono generici e grossolani.. insieme alla "decrescita" felice andrebbero elencati anche altri valori per definire la salute di una nazione...probabilmente saremmo agli ultimi posti lo stesso.

    Saluti
    Arrigo

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    1. mi pare esagerato dire che il PIL scenderebbe dell'1% se si eliminassero gli sprechi alimentari dell'1%, sprechi che credo siano limitati a alcuni casi come le mense, o i supermercati

      peraltro ci sarebbe modo di limitarli. Per es. esistono supermercati che regalano il cibo in scadenza.. è inevitabile che acquistino + di quello che vendono, ma possono fare un buon uso degli avanzi. Un'altra strada consiste nell'impedire contratti che stimolano lo spreco: i supermercati fanno contratti con i panificatori che prevedono il pagamento solo del pane venduto dal supermercato non dal panificatore...

      così il supermercato ordina + pane del necessario e il surplus finisce nell'immondizia

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  3. Forse mi sono tenuto basso...
    http://bologna.repubblica.it/cronaca/2010/10/30/news/il_libro_nero_degli_sprechi-8588858/

    Tuttavia era solo un esempio per esorcizzare il famigerato PIL

    Saluti
    Arrigo

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    1. leggendo i numeri dell'articolo mi pare gli sprechi di cui si parla siano pari a 5-6 miliardi.. che sono lo 0,3-0,4% del PIL...

      3,3% della produzione agricola non è il 3,3% del PIL.. la produzione agricola è solo una parte non grande del PIL

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  4. Effettivamente è vero..il giornale ha sbagliato il titolo visto che parla proprio di PIL

    qui si parla di un 2&
    http://www.lastampa.it/2012/09/06/scienza/ambiente/green-news/spending-review-ecologica-lo-spreco-costa-punti-di-pil-1ZZGHN5pGly25y7PY5BdoN/pagina.html

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    1. quella dello spreco dell'acqua la trovo molto divertente...se bevo un litro d'acqua, questa prima o poi esce..finisce, depurata, in un fiume, si trasforma in vapor acqueo, si trasforma in pioggia o diventa acqua di un fiume che può essere riusata..

      poi ho sempre qualche riserva sulle stime che dicono il 3% del PIL... senza spiegare bene come si arriva a quella cifra

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