10 settembre 2013

CARIGE

Qualche giorno fa gli ispettori della Banca d'Italia hanno concluso il loro lavoro presso la Cassa di Risparmio di Genova (Carige), banca che da qualche tempo non naviga in buone acque.

Si sapeva da tempo che la banca ligure è in difficoltà, come molte banche italiane che hanno prestato soldi a aziende che, a causa della crisi, incontrano difficoltà a restituirli o non li restituiscono affatto.

Gli ispettori di Bankitalia hanno trovato diverse anomalie nella gestione della banca e in particolare un eccesso di credito concesso ad alcuni grandi clienti, come Francesco Bellavista Caltagirone, da tempo coinvolto in inchieste giudiziarie sulla costruzione del porto di Imperia.

Caltagirone non ha restituito i prestiti nei tempi previsti. O forse la banca s'è "dimenticata" di agire nei suoi confronti come farebbe con un cliente insolvente? Di sicuro c'è il sospetto, da parte della Banca d'Italia, che Carige abbia avuto un occhio di riguardo verso le grandi imprese attive in Liguria, forse per effetto di influenze politiche (il vicepresidente del consiglio di amministrazione è Alessandro Scajola, fratello di Claudio).

Scelte poco oculate, come l'acquisto di troppi sportelli bancari da altre banche ma anche sospetti: la filiale di Nizza (Francia) di Carige pare ignorare la normativa antiriciclaggio e i richiami.

Per questo motivo Bankitalia ha ordinato a Carige un profondo rinnovamento. Via i vertici, nuovo piano industriale, aumento di capitale.

E poi c'è chi sospetta che Barnkitalia ignori le malefatte di chi ne possiede le quote....

1 commento:

  1. Articolo molto interessante.
    Aggiungo che nel bilancio di CARIGE si trova scritta nero su bianco la spiegazione tecnica approfondita sulla rivalutazione delle proprie quote di capitale in Bankitalia.

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