26 aprile 2011

Il mercato della prostituzione



In Spagna l'esercizio della prostituzione è considerato giuridicamente un'attività "alegal", termine che non conosco in italiano, ma che secondo il dizionario della Real Academia Española significa semplicemente “ne’ regolato ne’ proibito” 1 .
Il Codice Penale spagnolo infatti si limita a vietarne e sanzionarne lo sfruttamento, il lucro per conto di terzi “anche qualora ci fosse consenso”, e qualsiasi tipo di induzione, favoreggiamento, relazione ecc ecc, nel caso di minori, (insomma sembrerebbe quasi che in teoria il cliente dovrebbe sempre farsi mostrare la carta d’identità!…), o incapaci psichici2.

Questa situazione di "alegalità"permette alla Spagna di tenere aperti tranquillalmente almeno 945 “locales de alterne” (bordelli), con  un fatturato, (globale; in tutto il Paese), di circa 27 milioni di euro alla settimana.3
Si tratta forse dell’unico settore dell’economia spagnola ad aver resistito alla crisi.

Investire nel business del mestiere più antico del mondo in Spagna è possibile nonostante la mancata regolarizzazione, senza venire accusati di sfruttamento. In questo modo:

l'imprenditore mette a disposizione un locale con camere da letto, materiale erotico vario, servizio di sicurezza, bar ecc e la prostituta paga un affitto settimanale per usufruire della stanza.

La prostituzione quindi la esercitano in proprio, (almeno ufficialmente...Visto che gli agenti della Guardia Civil, i carabinieri spagnoli, si trovano ad arrestare continuamente mafie che gestiscono tale mercato e che alle associazioni che promuovono il reiserimento nella società delle prostitute risulta che in  realtà il 90% siano obbligate...).3

In Italia comunque tale investimento è impossibile a causa  della legge Merlin del 19584,  tuttora in vigore, che proibisce non solo lo sfruttamento ed il lucro, ma anche la presenza di strutture aperte al pubblico in cui si esercita la prostituzione.
Infatti l'art.3 della suddetta legge afferma: "E' punito con la reclusione da due a sei anni e con la multa da lire 500.000 a lire 20.000.000,  [... ] :2) chiunque avendo la proprietà o l'amministrazione di una casa od altro locale, li conceda in locazione a scopo di esercizio di una casa di prostituzione;
3) chiunque, essendo proprietario,
[...] qualunque locale aperto al pubblico od utilizzato dal pubblico, vi tollera abitualmente la presenza di una o più persone che, all'interno del locale stesso, si danno alla prostituzione".
E' interessante secondo me confrontare come i due sistemi incidano economicamente nel business della prostituzione, (vista anche la diffusa idea che tale attività andrebbe regolarizzata perchè si tratterebbe di un fenomeno che si produce lo stesso, legale o meno).

Nel  caso italiano le stime sul giro d'affari parlano di circa 90 milioni di euro al mese.5
Sono sicuramemente tanti, ma rapprensentano comunque un guadagno minore rispetto alla Spagna, dove in totale risultano essere 18000milioni di euro all'anno contando solo i soldi per la contrattazione di prestazioni sessuali6.

Dati che personalmente mi lasciano supporre che la maggiore tolleranza del Paese campione del mondo incrementi il business della prostituzione, (considerando anche il fatto che gli italiani sono molti di più degli spagnoli). 
Se allora siamo d'accordo che lucrare su donne obbligate dalla fame, dalla droga o dalle mafie a vendere il proprio corpo sia sbagliato, e se, come pare a guardare i dati, aumentando l'offerta di prostituzione, (perché in fondo i bordelli fanno questo), se ne incentiva la diffusione, la regolamentazione non risulta la strada giusta.

Secondo me il sistema migliore, (di nuovo), è quello svedese: punire il cliente.7 
Contrastando così le mafie ed evitando allo stesso tempo di colpire le donne spesso costrette a tale situazione.
Gli svedesi sanno bene che intervenire sulla domanda funziona meglio che intervenire sull'offerta, ne sono esperti. E funziona anche con i mercati criminali.

Confidando nel fatto che, (come afferma l'ispettore di polizia svedese nel suddetto articolo di La Repubblica7), la polizia abbia i mezzi e la capacità di reprimere anche gran parte di giornali, riviste e siti internet che contengono annunci di prostituzione.


Il problema però è:
potrebbe mai il Paese della "movida", messo in ginocchio dalla crisi, rinunciare ad un mercato di tali dimensioni?


 2http://www.colectivohetaira.org/web/legislacion/154-articulado-del-codigo-penal-espanol-en-relacion-a-la-prostitucion.html
4http://isd.olografix.org/faq/l75_58.htm

21 commenti:

  1. Secondo me nessuna legge riesce a fermare la prostituzione e di certo non lo fa la legge Merlin. D'altro canto, se la persona è maggiorenne e la sua scelta è libera, una donna (o gigolò o trans) può fare ciò che le pare.
    La regolamentazione eliminerebbe lo sfruttamento e darebbe un po' più di sicurezza a chi esercita la professione. Non risolverebbe tutte le difficoltà economiche, ma rimpolperebbe un pochino le casse dello stato (a vantaggio di sanità, istruzione, ecc. Invece se ci guadagna la criminalità probabilmente gli incassi vanno a sostenere altri affari criminosi)
    La liberalizzazione incrementa il giro d'affari del mercato della prostituzione? Forse, secondo me i dati riferiti alla Spagna comprendono anche un certo numero di persone straniere che abitano vicino al confine e "usufruiscono del servizio" e i turisti che scelgono questo paese per le vacanze proprio per questa sua caratteristica. Quindi il paragone con le cifre italiane impostato in questo modo non è molto corretto. Bisognerebbe avere dati più precisi.
    So per certo, ad esempio, che qui in Lombardia, alcuni effettuano piacevoli escursioni a Lugano.
    Se invece si fa un discorso di moralità, ognuno può avere diverse opinioni in merito. però non mi pare che la situazione italiana attuale (scene indecenti lungo le strade e criminalità che sfrutta e lucra, mentre lo stato non chiude un occhio, ma tutti e due) sia migliore.

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    1. Bisogna punire il cliente cioe seguire il modello svedese e mettere in carcere le prostitute in strada

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  4. Se la scelta è libera non è giusta comunque perchè provoca sofferenze e disagi a figli e familiari, e la tolleranza fomenta solo la cultura maschilista di utilizzare il corpo della donna come un oggetto.
    Sempre che esista una donna che si faccia scopare e umiliare da qualsiasi vecchio bavoso per "vocazione".

    In che modo la regolamentazione eliminerebbe lo sfruttamento?
    Ciò che è sicuro e dimostrato da svariati processi è che per esempio ci sono un sacco di africane o dell'est europa che vengono portate nei nostri Paesi dalle mafie ingannandole, poi però le mandano a prostituirsi con la scusa di dover saldare il debito per averle fatte emigrare (e con la minaccia di uccidere la loro famiglia in nigeria o in romania).
    In poche parole si tratta di una forma di strozzinaggio, e se i tuoi strozzini li paghi lavorando in maniera regolamentata o no, non cambia nulla.

    "i dati riferiti alla Spagna comprendono anche un certo numero di persone straniere che abitano vicino al confine e "usufruiscono del servizio" e i turisti che scelgono questo paese per le vacanze proprio per questa sua caratteristica. Quindi il paragone con le cifre italiane impostato in questo modo non è molto corretto."

    Ti ricordo che abbiamo utilizzato le cifre solo di una parte della prostituzione spagnola.
    Mancano quelle delle prostitute sulla strada, e di quelle che lasciano annunci su riviste e siti internet che sono un botto.
    Poi considera una cosa:
    Gli italiani sono 60 milioni, gli spagnoli sono 47 milioni.
    A meno che secondo te non ci siano ben 13 milioni di persone che vanno da altri Paesi apposta in Spagna per andare a prostitute il divario fra le popolazioni che si confrontano è grosso.
    Poi da dove verrebbero tutti sti turisti sessuali? In Portogallo se non sbaglio c'è la stessa situazione che in Spagna quindi no, la Francia confina con Olanda, Svizzera e Germania dove è super-regolamentata la prostituzione, perchè dovrebbero invadere in massa i bordelli spagnoli?

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  5. Se vuoi avere una stima generale, (non solo dell'affitto che le prostitute pagano ai proprietari dei bordelli), della quantità di denaro che muove la prostituzione quanto a pagamenti in cambio di prestazioni sessuali in Spagna si parla di 18000 milioni di €, fai te..

    http://www.publico.es/espana/250085/el-gran-negocio-hipocrita-de-la-prostitucion

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  6. Secondo me stai mescolando due problemi diversi, anche se connessi.
    Il primo è: la legalizzazione favorisce la prostituzione (di persone che la scelgono e la esercitano autonomamente)?
    Il secondo è quello di ragazze (quasi sempre straniere) che invece sono costrette e sfruttate.
    Nel primo caso, non c'entra il maschilismo, ma la libertà di fare del proprio corpo ciò che si vuole e riguarda non solo le donne (anche se suppongo siano la maggioranza) ma anche omosessuali, gigolò e trans.
    Nessuno ha come ambizione quella di accoppiarsi con brutti vecchi bavosi, ma alcuni per soldi sono disposti a farlo.Prova ad offrire a Ruby & c. un posto da 8 ore al giorno per 900 euro al mese e poi mi dici cosa ti rispondono.
    Il fatto che donne africane e dell'est siano tenute e sfruttate come schiave è un ulteriore e diverso problema (ben più grave del precedente) e purtroppo è quello che avviene. Questo dimostra che la legge italiana attuale è assolutamente inefficace o che non viene fatta rispettare. Nei paesi dove la prostituzione è legalizzata ci sono più o meno "schiave"?
    Insomma, la tua conclusione potrebbe anche essere giusta, ma le due cifre che riporti a mio avviso sono insufficienti a dimostrarla.
    In Olanda, Svizzera e Germania, ecc c'è più prostituzione rispetto a quei paesi dove non è consentita come Francia e Italia? Ci sono più o meno donne in condizione di "schiavitù"? Questi dati non li conosco. Se tu li sai pubblicali, così avremmo un'idea più chiara del fenomeno.
    Comunque non nascondiamoci dietro un dito: il falso buonismo (nei confronti delle vittime "schiavizzate") e i giudizi morali (nei confronti di chi lo fa x scelta) non evitano e forse neppure limitano il proliferare della prostuzione e del suo sfruttamento. O si affronta la faccenda seriamente e si persegue realmente chi non rispetta le leggi o si liberalizza.

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  7. In Italia la prostituzione è consentita, ciò che non è consentito rispetto alla spagna sono i bordelli, per il resto la situazione è come in Spagna: non proibita ma nemmeno regolamentata.

    "In Olanda, Svizzera e Germania, ecc c'è più prostituzione rispetto a quei paesi dove non è consentita come Francia e Italia?"

    L'esempio della Spagna serviva per dire che maggiore tolleranza (per quanto la Spagna tolleri in più rispetto all'Italia solo le case chiuse), aumenta la quantità di prostituzione

    Dati sugli altri Paesi non ce li ho, però ho vissuto sia in Italia che in Spagna e qui in Spagna ce n'è tanta di più

    Lo sfruttamento è presente nella grande maggioranza dei casi, quando non è presente secondo me è ingiusto lo stesso per i motivi che dicevo prima

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  8. Sì hai ragione, volevo dire regolamentare e non liberalizzare.Ma la domanda è lo stessa: nei paesi dov'è regolamentata ce n'è di meno? E soprattutto c'è più o meno sfruttamento?
    Potrei essere smentito dai numeri, ma secondo me la regolamentazione limita i casi di sfruttamento che sono il problema più grave. Credo anch'io che la prostituzione "volontaria" potrebbe aumentare, ma senza dati precisi, sono tutte supposizioni. Comunque è ben diverso il caso di chi c'è costretto e di chi se la sceglie.
    Poi per me rimane ipocrita che uno stato la vieti in locali chiusi ( ma basta andare in un night qualsiasi per vedere che non è proprio così) e la permetta sulle strade e perdipiù senza alcuna regolamentazione.
    Riguardo la scelta di vendere il proprio corpo, rispetto il tuo punto di vista, ma tendo a pensare che sia una libera scelta che spetta solo ad ogni singolo individuo e a non vedere come vittima una persona che decide di prostituirsi (senza dover neppure pagare le tasse sugli incassi). Ma al di là delle nostre opinioni in merito, secondo me lo stato dovrebbe regolamentarla o vietarla.Questo non prendere una posizione ben definita è solo un tentativo di alleggerirsi la coscienza che favorisce la tratta delle donne e la malavita organizzata.

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  9. Si chiaramente in parte sono supposizioni mie come ho scritto anche nell'articolo stesso, magari ho cercato di appoggiarle con qualche dato, ma certo che sono supposizioni ed opinioni personali.
    La mia impressione confrontando l'Italia e la Spagna è che più tolleranza significhi più mercato per i trafficanti, e trovo difficile pensare che una prostituta solo per il fatto che il suo sia diventato un lavoro regolare venga azzerato il suo "debito" dai mafiosi che l'hanno costretta a prostituirsi, (stiamo parlando di quelle obbligate appunto, che secondo alcune associazioni sarebbero il 90%).
    Ma appunto è la mia impressione.

    "Questo non prendere una posizione ben definita è solo un tentativo di alleggerirsi la coscienza che favorisce la tratta delle donne e la malavita organizzata."

    Su questo sono d'accordissimo

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  10. Ti incollo un altro passaggio che sintetizza l'articolo sopra citato.
    "Tre sono i punti focali del dossier in oggetto:
    1- le “schiave” della prostituzione andrebbero aiutate ad uscire da tale racket [...]
    2- chi, invece, sceglie di prostituirsi per “bisogno” o “emarginazione sociale”, andrebbe aiutato con appositi programmi di assistenza economica e reinserimento sociale [...]
    3- le excort (coloro che scelgono “liberamente” e “volontariamente” di prostituirsi), invece, “esistono” [...] come rilevano tutti gli studi di settore - Censis, Parsec, Caritas, gruppo Abele, Osservatorio sulla Prostituzione del Min. dell’Interno…). A loro (e solo a loro) andrebbe riconosciuta la libertà di prostituirsi:
    - in privato (a tutela dell’ordine pubblico e del buon costume)
    - e legalmente (riconoscendo un sistema di diritti e doveri).
    Spetterebbe alla Società, alla Politica, alla Scuola ed alle Famiglie, trasmettere ai giovani i giusti e corretti modelli di comportamento per condannare “moralmente” (non penalmente) tali facili costumi.

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  11. Credevo di aver inviato il primo commento e invece non lo vedo. Lo riscrivo.
    Ho trovato un interessante articolo a questo link:
    http://www.certidiritti.it/tutte-le-notizie/817-ecco-perche-la-regolamentazione-della-prostituzione-e-lunica-prospettiva-possibile.html

    Ne incollo un pezzo, aggiungendo che non ho verificato la correttezza dei dati riportati.

    "Secondo i dati resi pubblici nel corso dell’ultimo Convegno della Caritas (2008):
    - in Italia operano non meno di “70 mila prostitute” (non solo donne, anche uomini e transex)
    - di queste, circa il 50% sono straniere (provenienti da ben 60 paesi diversi: nigeriane, albanesi, polacche e bielorusse soprattutto) ed il 20% minorenni
    - le donne che si prostituiscono in strada sono circa 30.000: le restanti esercitano la “professione” in casa o in locali privati
    - solo il 20% (secondo altri dati addirittura il 10%) di chi si prostituisce è vittima del racket (generalmente straniera, si tratta di donne condotte in Italia con il miraggio di un lavoro dignitoso per poi, sequestrati i documenti, essere costrette a prostituirsi attraverso violenze e minacce, rivolte anche a parenti, genitori o figli rimasti in patria)
    - sono “9 milioni” i clienti (di cui ben l’80% richiede rapporti “non protetti”)
    - per un giro d’affari che si aggira attorno ai 90 milioni di euro al mese (come avevi scritto anche tu)
    (per conoscere più dettagliatamente i dati del “gruppo Abele”: http://www.gruppoabele.org/Index.aspx?idmenu=3378 ).

    Se ti può interessare, l'articolo esprime esattamente (ma in modo più corretto e articolato) la mia opinione.
    Mi fa piacere che, nonostante le divergenze, anche tu ritieni necessaria una presa di posizione precisa e decisa dello stato di fronte a questo problema.
    Quale posizione? Divieto o regolamentazione? Siamo in un paese democratico, quindi la decisione deve essere presa democraticamente. (visto che è una questione morale che riguarda tutti i cittadini, magari un referendum?)

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  12. Quanto ai punti 1 e 2 sull'aiutare quelle sfruttate ecc
    sono d'accordo

    punto 3 sulla libertà di prostituirsi, non sono d'accordo perchè io se mia madre facesse sesso orale a tutto il paese in cambio di soldi e fosse considerata un semplice oggetto sessuale da tutto il mondo, non oso immaginare che infanzia e soprattutto adolescenza avrei avuto
    Quindi penso: perseguire il cliente togliendo mercato alla prostituzione così si risolvono tutte e 3 le cose.
    Poi comunque forse tante non sono costrette dalla mafia ma lo sono dalla fame comunque.

    Sullo sfruttamento, mi sembra molto strana questa totale inversione dei dati: le associazioni spagnole dicono che il 90% sono costrette, quelle italiane che il 90% sono libere.
    Spero che non dipenda dalla leggera maggiore tolleranza (e dal maggiore mercato), della Spagna, altrimenti questo rafforzerebbe la mia posizione.

    "Quale posizione? Divieto o regolamentazione? Siamo in un paese democratico, quindi la decisione deve essere presa democraticamente. (visto che è una questione morale che riguarda tutti i cittadini, magari un referendum?)"

    Qui sono d'accordo, in Svezia l'80% si è dimostrato favorevole al divieto, in Italia e in Spagna sono sicuro che stravincerebbero i favorevoli...
    Culture diverse?

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  13. volevo dire in Italia e in Spagna stravincerebbero i favorevoli alla regolamentazione ovviamente

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  14. Boh... io ho preso i dati così come erano pubblicati, non li ho verifacati e non riesco a spiegarmi la percentuale invertita tra "coatte" e "volontarie" in Spagna e Italia.
    Se anche in Olanda, Svizzera, ecc. ci fosse una maggioranza di "coatte" avresti ragione: la maggiore tolleranza (della Spagna) e la regolamentazione sarebbero un vero fallimento.Bisognerebbe verificare.
    Anch'io mi vergognerei ad avere una madre che si prostituisce, ma se possibile, ancora di più se esercitasse illegalmente su un marciapiede. Non c'è una vera differenza, ma il fatto che adeschi i clienti con abiti succinti e modi volgari sotto gli occhi di tutti i passanti sarebbe anche peggio! per di più mi pare che l'adescamento sia considerato reato, per cui potrebbe pure essere arrestata.
    Ma questi sono problemi e conseguenze che deve valutare chi decide di intraprendere la "professione" che a me pare inconciliabile già con il matrimonio (o la convivenza), figurati con l'avere figli.Mi auguro che certa gente (le excort volontarie) abbia almeno il buon senso di non mettere su famiglia!
    E se fossi figlio di una bella ventenne sposata per interesse a un ricco ultracinquantenne con qualche giovane amante in giro soffriresti meno? Non sarebbe a tutti gli effetti una prostituta? (anche sa ha un unico cliente) Ma non è compito del legislatore o dello stato vietare questo tipo di matrimoni.Secondo me tutto rientra nelle libere scelte di ogni individuo.
    Concordo che una simile professione è degradante per la dignità umana(e metto anche il cliente sullo stesso livello), ma per me non è possibile imporre un divieto che limiti la libertà personale; è il singolo individuo che deve sviluppare un suo proprio senso morale.
    Chi vincerebbe al referendum? Non lo so, ma accetterei democraticamente qualsiasi risultato purchè lo stato si decida ad affrontare seriamente il problema e fare tutto il possibile per liberare quelle povere ragazze obbligate dal bisogno o dagli sfruttatori.
    Un'ultima osservazione: se il risultato dipende dall'alto livello di educazione, di senso morale e di cultura dei votanti, paradossalmente là dove vince il divieto non ci sarebbe neanche il bisogno di votarlo e applicarlo perché sarebbero le persone stesse a non essere disposte a prostituirsi.
    Ciao e grazie per l'interessante scambio di opinioni. E' stato un vero piacere e un'occasione di riflessione.
    Piero

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  15. "Mi auguro che certa gente (le excort volontarie) abbia almeno il buon senso di non mettere su famiglia!"

    Anche se non ne mettono su una propria, da qualche famiglia verranno.
    Poi se si parla di leggi, non le si può certo regolamentare la prostituzione, ma impedirle di fare una famiglia, mi sembra più logico toglierle il cliente, così c'è meno schiave sfruttate e meno gente che non ha voglia di lavorare ma fa soldi facili


    "E se fossi figlio di una bella ventenne sposata per interesse a un ricco ultracinquantenne con qualche giovane amante in giro soffriresti meno?"

    Ho dato un'esame di diritto civile spagnolo e dovrò darne un altro a maggio-giugno.
    Ti dico che infatti in Spagna, per quanto non lo sapesse nessuno nemmeno i miei compagni di università, (e suppongo sia così anche in italia), matrimoni d'interesse (anche col consenso di entrambi i coniugi), non sono validi.
    Certo non sempre è facile dimostrare che ci siano secondi fini, (nel tuo esempio in cui si sa che ha molti amanti sarebbe già più facile), però il codice civile spagnolo lo vieta mentre non vieta la prostituzione


    "Concordo che una simile professione è degradante per la dignità umana(e metto anche il cliente sullo stesso livello), ma per me non è possibile imporre un divieto che limiti la libertà personale"

    secondo me quando le tue scelte possono segnare gravemente la vita di altri, la libertà va limitata.

    "paradossalmente là dove vince il divieto non ci sarebbe neanche il bisogno di votarlo e applicarlo perché sarebbero le persone stesse a non essere disposte a prostituirsi."

    dimentichi quelle che non sono disposte ma sono costrette...

    "Ciao e grazie per l'interessante scambio di opinioni. E' stato un vero piacere e un'occasione di riflessione.
    Piero"

    Ciao e grazie anche a te, Francesco

    RispondiElimina
  16. Salve,comunque io lavoro come autista di nigth club in Spagna trasporto ragazze da un locale al altro tutto in regola pago le tasse,ci vorebbe anche qui in Italia una legalità del genere eviterebbe o farebbe emergere e far segnalare le persone appartengono a certe famiglie e combatterle con ogni mezzo anche non legale da parte della polizia come avviene anche in Spagna dove la Polizia Spagnola se ti becca e sei uno che semina omicidi TI ELIMINA SUBITO e fa Bene!!

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  17. Sinceramente non c'ho capito niente, solo che trasporti prostitute in Spagna e che la polizia spagnola "eliminerebbe subito" (????) gli assassini.
    Boh riscrivimelo in spagnolo forse ci intendiamo meglio :D

    Comunque se abiti in Spagna immagino che saprai che se c'è una cosa di cui si lamenta tutta la gente qua, (come anche in Italia del resto), è di quanto la giustizia non funzioni e di come gli "etarras" escono sempre senza problemi...
    Forse con "elimina subito" ti riferivi a quando c'erano i GAL (Grupos Antiterroristas de Liberaciòn), che effettivamente erano una polizia segreta istituita dal governo del PSOE negli anni '80, che rispondevano ad ETA con la sua stessa moneta: avevano il compito di eliminare fisicamente "los etarras", i militanti di ETA.

    Poi furono tolti perché venne fuori, (creando uno scandalo), che diversa gente che i GAL avevano ucciso non c'entrava nulla con ETA.

    Era il periodo che in Spagna chiamano de "la guerra sucia", (la "guerra sporca"), dello Stato contro ETA.
    Quando effettivamente il governo di sinistra in quel momento sbagliò rispondendo alla violenza con altra violenza, utilizzando terrorismo contro terrorismo, (facendo solo danni, perchè tra l'altro diedero il pretesto a ETA di sentirsi in guerra contro lo Stato e fare altri attentati, e quello fu il periodo di maggior attività di ETA infatti).

    Questo è l'unica cosa che riesco a ricollegare col tuo messaggio soprattutto la frase "la polizia spagnola ti elimina subito", ma mi sembra un pò una forzatura la mia interpretazione visto anche che ciò avveniva negli anni '80..

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  18. La prostituzione in Italia oggi non e' reato per legge innanzitutto, quindi trovo inesatte le affermazioni sull'illegalita' del sesso a pagamento. Tuttavia e' reato lo sfruttamento e il favoreggiamento della prostituta, in termine tecnico quindi l'eventuale protettore e' un pregiudicato. Chiariamo innanzitutto quindi che prostituirsi in Italia non e' perseguibile penalmente. E' allora mi sta' bene che di notte le puttane abbiano "liberta' d'azione" assoluta, poiché la notte e' l'orario del proibito. Trovo assurdo e scandaloso invece che le Municipalita' delle grandi citta' permettano la prostituzione durante le ore di luce con i pericoli che questa comporta per la circolazione stradale che distrae i conducenti di automezzi attratti dal fascino delle attraenti prostitute. Se ovviamente per normativa il sesso a pagamento non lo si puo' vietare, almeno lo si limiti alle ore notturne come sarebbe piu' accettabile, e lo si vieti di giorno anche per la ricaduta di immagine che comporta per il nostro paese.
    Cordiali saluti.

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  19. Un buon articolo sulla prostituzione sul mercato spagnolo, scritto molto interessante. E massaggio erotico si riferisce alla prostituzione in spagna? Spero che parlerà di questo. Recentemente ho viaggiato e soggiornato in molti alberghi, ma più di tutto ricordo a me http://wellcum.at/it/ Hanno un grande un SPA-complesso, vi consiglio di visitare. Allora vi renderete che le prostitute e il sesso non sono importanti.

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