06 aprile 2011

L'ultima catena di Sant'Antonio


La catena di S.Antonio (detta anche piramide o Ponzi game) è una truffa assai banale. Il truffatore convince delle persone a affidargli i risparmi con la promessa di un rendimento elevato, e usa i soldi raccolti per pagare gli interessi. Il truffato è tranquillo, almeno finchè gli interessi arrivano abbondanti e il truffatore può fare quel che vuole con i soldi altrui, almeno finchè non si scopre la truffa.

La truffa è scoperta quando troppi clienti chiedono indietro i soldi. Il truffatore, se è prudente, tiene un pò di contanti, quanto basta per rimborsare qualche cliente e continuare a raccogliere denaro. Ma prima o poi la raccolta di nuovi capitali si esaurisce e la truffa viene a galla.

E' quanto successo a Roma, con l'Egp, una finanziaria che ha truffato molti clienti danarosi, come l'ex calciatore Rizzitelli o l'attore Davide Riondino.

A capire che si trattava di una truffa è stata la criminalità organizzata. Quando esponenti di una famiglia criminale hanno chiesto indietro i soldi, ricevendo qualche scusa, hanno capito cosa succedeva e hanno minacciato il truffatore. Il quale s'è rivolto alle forze dell'ordine che hanno voluto vederci chiaro.

Sono saltati fuori così nomi e cifre: calciatori, attori, gente famosa che aveva affidato alla Egp somme anche ingenti e adesso spera che i truffatori non se li siano mangiati.

Come mai succedono queste cose? O meglio, come mai coinvolgono persone che non dovrebbero farsi ingannare così platealmente?

Certo c'è l'ingordigia di chi non si accontenta di un rendimento normale che, applicato a somme elevate, garantisce comunque un buon guadagno. Poi c'è l'ignoranza di chi, non conoscendo le regole sulla raccolta del pubblico risparmio, si affida a chi non può svolgere tale mestiere o lo fa in modo irregolare.

Basta a spiegare perché in queste vicende siano coinvolti personaggi famosi che, visto il conto corrente, potrebbero rivolgersi a qualche esperto di private banking? Forse no.

C'è un'altra possibile spiegazione, di tipo psicologico: i "vip" sono, chi più chi meno, abili venditori. Certo ci vuole talento per giocare a calcio ad alti livelli o per recitare in teatro, ma non basta a garantirsi guadagni elevati. Occorre anche un pubblico.

Ci sono giornalisti (si pensi a Travaglio o alla coppia Stella e Rizzo) il cui successo non dipende dalla capacità di scrivere, ma dall'aver saputo individuare una tematica che piace ai lettori.

Un calciatore ottiene contratti importanti se, oltre a giocare bene, attrae gli sponsor. Conta l'immagine, il look o la fidanzata famosa. Deve colpire la fantasia di chi lo guarda, come succede all'attore, per il quale conta più inventare un nuovo personaggio che saper recitare bene.

Insomma il vip è un venditore che ha fatto le mosse giuste per conquistare il pubblico e ottenere successo. Ha un suo piccolo segreto e forse crede, come ogni buon venditore, all'immagine che offre di sè o alla validità del prodotto (o servizio) che offre.

Due buone ragioni per fidarsi di altri venditori, non mescolarsi con gli altri clienti di una banca e credere all'opinione di un altro vip finendo, talvolta, nelle mani di un truffatore.

8 commenti:

  1. Stavolta Gian non sono d'accordo. Travaglio, Stella e Rizzo hanno avuto successo perchè scrivono di argomenti che interessano al grande pubblico, ma anche perchè scrivono molto bene e in maniera accattivante. Sul fatto che i vip siano venditori e si fidino tendenzialmente di altri venditori, non lo so...
    Secondo me è più probabile che frequentando certi ambienti della "Roma Bene" tendi a dare per scontato che tutti i suoi appartenenti siano persone rispettabili; e quindi ti fidi.
    Cmq questi "truffati" hanno fatto una bella figura di merda; soprattutto quelli che si dicono di sinistra. Ma come puoi credere ad uno che ti offre il 12%-16% di interesse? Se anche fosse vero, vorebbe dire che è uno speculatore. E visto che la crisi economica è colpa in gran parte della finanza speculativa, non dovrebbe essere difficile fare 2+2. Sempre che definirsi di sinistra corrisponda a quello che penso io...

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  2. d'altra parte se uno come Riondino (che non è Benigni...) ottiene successo e soldi perchè non dovrebbe credere che si possa guadagnare il 15% di interesse?

    non era certo mia intenzione discutere di rizzo ecc ma dubito che se si fossero occupati di altri temi avrebbero avuto lo stesso successo.

    Un libro si compra anzitutto per l'argomento.

    Ci sono scrittori di gran successo come Patricia Cornwell che hanno ottenuto risultati altalenanti. Ottimi quando c'erano certi protagonisti nei romanzi, mediocri quando cambiavano

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  3. Si ma ci sono migliaia di saggi che parlano esattamente delle stesse cose che hanno molto meno successo.

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  4. Gian, io non concordo su una cosa. Tra l'altro mi hai preceduto di poco: volevo scrivere anche io qualcosa di simile.

    Non è solo l'ingordigia o l'ignoranza finanziaria a provocare questi disastri. Purtroppo ho sentito interviste di truffati che dicevano che nel 2008 gli erano stati proposti investimenti con rendimenti al 5% e prima di investire si erano documentati.

    Allora dove sono la Consob e tutti gli organismi preposti al controllo?

    Questi non erano mica nascosti, facevano tutto alla luce del sole lavorando con facoltosi clienti al parioli.

    Poi a questi truffatori (per poi sorvolare sulle accuse di riciclaggio e traffico di armi) cosa succederà?

    Probabilmente tra qualche anno ci sarà il processo che finirà prescritto, pr poi godersi tutti i soldi nascosti in qualche paradiso fiscale.

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  5. si erano documentati e cosa era risultato?

    occorre vedere a cosa si riferiscono i rendimenti promessi

    oggi ci sono titoli a reddito fisso con rendimenti superiori al 5% senza che si tratti di titoli Parmalat o argentini. Se invece si tratta di azioni, magari ti fanno vedere il rendimento di un fondo nell'anno passato e il 5% non suona strano neppure in questo caso

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  6. e ricordiamoci che Lehman Brothers quando è fallita aveva un tier core pari al 10% che è quello che raggiungerà IntesaSanPaolo dopo l'aumento di capitale varato un paio di giorni fa... se è un criterio per valutare la solidità di un titolo, dovremmo concludere che quelli di Lehman erano solidi...

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  7. Non è detto che tutti quelli che hanno due soldi debbano essere dei geni di finanza, altrimenti non investirebbe più niente nessuno.
    Inoltre qui il problema non è la bontà degli investimenti, ma il fatto che i gestori sono dei truffatori!

    Ricordiamoci sempre il caso Parmalat: i fondamentali erano tutti buoni, peccato che fosse tutto falso!
    Non ci rimisero solo i consumatori finali, ma anche dei grossi fondi americani che non sono gli ultimi arrivati in fatto di investimenti!

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  8. infatti io volevo solo contestualizzare le cose facendo notare che non mi sembra strano che qualcuno, forte dei risultati degli anni precedenti per es. di un fondo azionario possa far intendere a un potenziale investitore che il fondo può offrire un rendimento elevato

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