01 ottobre 2013

IVA al 22%

Da domani, grazie alla crisi per questioni personali, l'IVA massima salità al 22%.

Di quanto aumenteranno i prezzi? Per i beni coinvolti, saliranno dello 0,83% (circa). Un bene che costa 100 euro + iva, passerà da 121 a 122 euro.

1 euro su 121 di aumento cioè lo 0,83%.

Una famiglia che, supponiamo, spende 2000 euro al mese si troverà a spendere 16 euro in più, ovvero circa 200 euro l'anno.

Contrari naturalmente un pò tutti, a cominciare dalla grande distruzione, che probabilmente pagherà, almeno in parte, l'aumento dell'IVA. Coop, Esselunga e IKEA hanno annunciato (vedi qui) che nei loro negozi l'IVA non aumenterà. Perché?

Pensate a IKEA, una delle aziende che oggi protesta: sulla copertina del catalogo di quest'anno c'è un lampadario a 14,99 € e una poltrona a 199 €.

Si usa un meccanismo psicologico: 199 euro invece di 200 dà a qualcuno la sensazione di un prezzo inferiore e invoglia a acquistare. L'aumento dell'IVA rovina questa tecnica di vendita. I 199 euro diventano, con l'iva al 22%, 200,64 €.

Se vuole che il prezzo resti allettante, IKEA deve lasciare il prezzo a 199 € e rassegnarsi a pagare la maggiore IVA, senza scaricarla sul consumatore.

8 commenti:

  1. Quindi in un certo senso non è così terribile. Io però riporterei l'iva al 20% (calcoli più semplici da fare anche per il consumatore) e metterei un'iva maggiorata sui beni di lusso (mi pare non ci sia più). Francamente una persona disposta a pagare 8000 euro per una borsa, pagarne 9000 credo non le cambi nulla. O sbaglio Gian?

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  2. le regole UE non lo consentirebbero, il max che puoi applicare è il 25%

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    1. Scusa Gian, ma solo i governanti e gli aspiranti tali devono pensare ai vincoli delle leggi e dei trattati in essere. Invece i legislatori, le persone comuni e i rivoluzionari possono e debbono pensare a rimediare ai casini in essere.

      Una borsa da 8000, con IVA può benissimo arrivare a 16.000
      Una da 80 invece la lascerei a 80 (ma solo se è di plasticazza, perché se hanno scuoiato un bestiola gliela farei pagare).

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    2. capisco, ma esiste questo vincolo.. poi si possono inventare altre imposte. Ad esempio come ha raccontato Ballarò la settimana scorsa in Danimarca un'auto che costa da 10.000 euro in su paga una tassa di immatricolazione del 180% e sotto i 10 mila la tassa supera il 100%

      lo fanno anche perchè non hanno case automobilistiche..

      se metti una tassa (iva o altro) di 8000 euro su una borsa, chi se la può permettere va a comprarsela a londra o new york o in qualsiasi altro luogo dove la tassa non c'è. Con gli 8000 euro risparmiati si paga la vacanza

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    3. Giusto, difatti per l'indispensabile "nuovo modello di sviluppo" (è a questo che servirebbe una tale politica fiscale) occorrerebbe una concordanza almeno europea.

      Mia figlia in Danimarca ci ha vissuto un paio d'anni (ora è in Austria) e da quel che diceva i danesi sono assai più furbi di noi.

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  3. In ogni caso meglio l'iva al 25 per la borsa di 8000 euro che l'iva al 22% su tutto. Magari poi il gettito non basta.. ma ho letto più volte che certe aziende che producono beni di lusso, hanno aumentato il fatturato del 30% per anno in questi ultimi anni...

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    1. su questo d'accordissimo, anzi, per certi beni registrati come le auto potresti appesantire la mano. Il problema c'è se si vuole usare una mano pesantissima su tutti i beni di lusso, inquinanti eccetera.

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    2. È vero, ma consideriamo anche gli effetti negativi. Per esempio Mario monti con I controlli sulle barche ha messo in crisi un settore già in difficoltà, e consideriamo che ad esempio a un'ora di macchina da Milano c'è la Svizzera con univa molto più bassa circa un terzo della nostra. poi credo che le regole europee impongano di non avere troppe aliquote diverse

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