05 novembre 2013

Taglio alle spese? No, grazie

La puntata di Ballarò di oggi, 5 novembre, come sempre offre qualche sondaggio interessante.

Alla domanda: cosa accetterebbe in cambio dell'abbassamento delle tasse, gli intervistati hanno così risposto:

- il 18% è disposto a accettare il taglio dei posti di lavoro degli statali;

- l'11% il taglio delle pensioni;

- il 5% la chiusura degli ospedali poco utilizzati e il taglio dei posti letto;

- il 3% il taglio dei servizi pubblici locali.

E il resto? Il 59% preferisce non tagliare nulla e rinunciare al taglio delle tasse.

I dati del sondaggio arrivano giusto il giorno dopo la festa delle forze armate. Ieri, 4 novembre, il sindaco di Messina, Renato Accorinti ha celebrato la festa ricordando che l'articolo 11 della Costituzione afferma che l'Italia ripudia la guerra e chiedendo di rivedere la spesa pubblica tagliando la spesa militare e destinando più risorse ad esempio all'accoglimento degli stranieri che muoiono cercando di attraversare il Mediterraneo.

Qualche centinaio di chilometri più a nord, il Presidente Napolitano, celebrando la festa delle forze armate, ha detto: "non possiamo indulgere a semplicismi e propagandismi che circolano in materia di spesa e di dotazioni indispensabili per l'esercito".

Insomma, tagliare le spese sembra un'illusione nella quale si crogiolano in molti, ma che pochi vogliono davvero e a una condizione molto stretta: che riguardi gli altri.

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