22 novembre 2013

Via Solferino

Il Corriere della Sera è senza dubbio uno dei giornali italiani più prestigiosi, forte di una storia centanaria. Negli ultimi anni non sono mancati sul Corriere gli appelli per tagliare le spese statali, privatizzare, ridurre gli sprechi e via discorrendo.

Gianantonio Stella e Sergio Rizzo sono diventati famosi per il libro La Casta che elenca sprechi e privilegi dei politici. E lavorano naturalmente al Corriere, che appartiene al gruppo Rizzoli Corriere della Sera, da tempo alle prese con consistenti perdite.

Qualche mese fa, il gruppo RCS è stato costretto a lanciare un aumento di capitale per ridurre i debiti verso il sistema bancario, rischiando il commissariamento e anche il fallimento.

Per rimettere i conti a posto, la società ha deciso di vendere la storica sede di via Solferino a Milano al fondo Blackstone con la prospettiva nei prossimi anni di abbandonare gli uffici, prestigiosi per aver ospitato molti famosi giornalisti italiani.

E' facile immaginare cosa direbbe il Corriere di un politico che preferisce una sede prestigiosa e costosa a un ufficio "normale" magari in una via non prestigiosa. 

Al Corriere però l'idea che la sede prestigiosa con relativi privilegi di status possa essere abbandonata proprio non piace. I giornalisti hanno chiesto alle autorità di indagare su possibili conflitti di interesse degli azionisti del Corriere nell'operazione di vendita, si sono rivolti alle autorità locali che dovrebbero tutelare la sede storica impedendo all'acquirente di cedere l'immobile perchè vincolato, hanno raccolto migliaia di firme per chiedere che la proprietà rinunciasse alla vendita.

Un doppiopesismo molto italiano, come il giornale che da oltre un secolo orienta le opinioni di molti italiani.




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