01 aprile 2014

Documento della Banca d'Inghilterra - 2

Se il modello dei libri di testo ha dei limiti cosa succede davvero?

Secondo gli studiosi britannici la Banca d'Inghilterra (banca centrale) non decide quanta moneta emettere, o almeno non lo fa in tempi normali.

Fissa invece il tasso di sconto che, a sua volta, influenza diversi tassi applicati da banche e operatori finanziari e dai quali dipende la domanda di moneta. Maggiore è il tasso, minore è la domanda di capitali per consumi e investimenti. Come si sceglie il tasso di sconto? In base a obiettivi economici, primo fra tutti il controllo dell'inflazione.

La banca centrale quindi opera sui tassi lasciando libere le banche di domandare la quantità desiderata di base monetaria alla banca centrale, che la concederà al tasso stabilito senza limiti quantitativi (salvo nel caso del quantittive easing).

Ciò capovolge la prospettiva da cui si guarda il lavoro della banca. L'idea semplificata di una banca centrale che decide quanta moneta immettere è compatibile con l'ipotesi che le banche, quando aumentano i depositi, corrano a prestare tutti i soldi raccolti eccetto la parte trattenuta sotto forma di riserva, moltiplicando per n volte la quantità di base monetaria. Se fosse vero, x euro di base monetaria si trasformerebbero in -supponiamo- n euro di depositi bancari, e non sarebbe possibile aumentare i prestiti se non creando altra base monetria.

In realtà le banche quando raccolgono 100 euro non prestano 100 euro meno la riserva ovverno prestano meno del massimo consentito, preferendo dare soldi a chi ha merito di credito e pagherà il tasso richiesto, restituendo il capitale ricevuto.

Per questo motivo il moltiplicatore -come ho scritto a pagina 9, paragrafo 3.4 del mio documento sul signoraggio- non è un valore fisso, determinato dalla percentuale di riserva obbligatoria, ma è un valore variabile, che dipende dalle scelte delle banche.

In talune circostanze possono aumentare la quantità di capitali prestati e, di conseguenza, possono trovarsi a aver bisogno di riserve, che chiedono alla banca centrale. In quest'ottica non è la base monetaria che innesca il meccanismo di creazione della moneta bancaria, ma prima si crea moneta bancaria e poi la necessità di riserve spinge la banca a chiederle alla banca centrale.

Ricapitolando: gli studiosi della Banca d'Inghilterra per ragioni sconosciute hanno dunque deciso di spiegare che a differenza di quanto scrivono i libri di testo:

1 - le banche creano moneta bancaria;
2 - le banche centrali fissano solo i tassi, e, come corollario, creano base monetaria su richiesta delle banche, che hanno bisogno di riserve.

C'è qualcosa di sconvolgente in tutto ciò? No, che le banche centrali fissino i tassi, lo sanno tutti. E non può che essere così: una banca centrale che fissasse la quantità di base monetaria da creare sarebbe incompatibile con un'economia di mercato.

Si sa anche che le banche creano una particolare moneta, la moneta bancaria (nel mio documento del 2010 si parla di moneta bancaria, pag. 27, paragrafo 13.3).

In conclusione, niente di nuovo. Gli studiosi della Banca d'Inghilterra hanno chiarito alcuni luoghi comuni e offerto una prospettiva diversa da cui guardare il rapporto tra banca centrale e banche commerciali. Tutto qui. Chi cerca misteri inesistenti, forse non ha capito come funzionano le banche.



4 commenti:

  1. le banche - private - creano moneta bancaria ... dal nulla . Non è che prestano i depositi , come la vulgata corrente credeva , ma li creano propio . Mi scusi se è poco come ammissione ....

    RispondiElimina
    Risposte
    1. è tanto per chi non ha capito come funziona il moltiplicatore. Per chi l'ha capito, non cambia nulla

      Elimina
  2. mi scusi ma se lei calcola il moltiplicatore monetario a partire da questo fondamento : " Se il deposito iniziale deriva dalla creazione di moneta da parte della Banca Centrale si parla di moltiplicatore monetario: " allora lei è tra i tanti che avevano non compreso la questione .
    Visto che il deposito , per ammissione della BoE , deriva in granparte dalla scelta deliberata della banca commerciale di creare moneta dal nulla .
    Insomma hanno ragione gli economisti della teoria endogena , della positive money et similia mentre hanno torto esattamente quei manuali di macroeconomia da cui lei ha tratto il ragionamento della riserva frazionaria .

    RispondiElimina
    Risposte
    1. la questione è ben spiegata nel pdf le frottole sul signoraggio

      Elimina

Link Interni

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...