06 aprile 2014

Mortalità dei bambini in Grecia

Mentre sentivo il live di lefou, venerdì scorso, ho fatto un balzo sulla sedia. Lefou e il suo ospite stavano parlando dell'errore di alcuni giornalisti, secondo i quali la mortalità infantile in Grecia è aumentata per effetto delle misure di austerity, e spiegavano che l'aumento s'è verificato solo per un per un breve periodo. Nel lungo termine invece s'è registrato un miglioramento.

Ora, se si legge l'articolo di Repubblica, si scopre che non sarebbe aumentata solo la mortalità infantile, ma sarebbero peggiorati altri indicatori, come i malati di AIDS a causa delle riduzione della distribuzione da parte della sanità pubblica di siringhe monouso, e sempre a causa delle politiche di austerità.

Quindi, viene da dire, o Lancet e Repubblica sbagliato sempre e si inventano le notizie, come suggerisce questo blog di un ingegnere ultraconservatore, oppure c'è una spiegazione magari banale che non è stata cercata.

I dati riportati da Lancet nella tabella che segue (cliccateci sopra per ingrandirla) suggeriscono una possibile spiegazione allo "strano" fenomeno di tassi di mortalità che salgono ma solo per un breve periodo.
A parte la contestabile scelta di rapportare la mortalità in un certo anno dei bambini con meno di 5 anni con i nati vivi nello stesso anno, è evidente che la crisi ha fatto diminuire in modo consistente le nascite, passate da oltre 118 mila a poco più di 100 mila.

E' interessante notare che la crisi del 2008 ha modificato di poco le nascite nel 2009  (un migliaio in meno) e l'esplosione della crisi del debito in Grecia del 2009 ha fatto scendere le nascite nel 2010 meno di quando sia avvenuto nei due anni successivi.

Interessante e logico perchè serve tempo sia per reagire agli eventi e capire che la crisi non è passeggera, sia per fare un figlio.

Nel 2009 e nel 2010 i cambiamenti sono stati minimi e questo giustifica l'allarme lanciato da Lancet su un aumento della mortalità. Nei due anni successivi invece le nascite diminuiscono del 12.5% e contemporaneamente cala anche la mortalità. Una spiegazione plausibile è questa: se la situazione economica di una famiglia è correlata a fattori che mettono a rischio la gravidanza o la vita del neonato, la crisi economica, spingendo soprattutto i più poveri a rinunciare a avere un figlio, ha causato il calo della mortalità.

Allo stesso modo  possono aver agito altri fattori, come il minor numero di immigrati giunti in Grecia o il maggior numero di greci emigrati all'estero.

Insomma se qualche dato o considerazione possono essere sbagliati, resta una realtà greca pesantissima, confermata dai dati Unicef. Sarebbe quasi miracoloso se in un contesto simile qualche dato migliorasse. Più facilmente siamo di fronte a un fenomeno non sconosciuto in economia: quando un contesto economico cambia, le persone cambiano i loro comportamenti. 


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