Una tesi che si sente spesso nei surreali dibattiti di queste settimane sull'uscita dall'euro dice più o meno così: nel 1992 la lira uscì dallo SME e non è morto nessuno. Anzi uscire dall'euro è la soluzione, per esempio per Loretta Napoleoni (vedi qui).
Cosa è successo davvero in quel periodo?
Intanto l'uscita della lira dallo SME ha una causa precisa: i pessimi conti pubblici lasciati dal governo uscente (nella primavera '92 ci sono le elezioni e l'ultimo governo Andreotti lascia il posto al primo governo guidato da Giuliano Amato). I pessimi conti sollecitano gli speculatori internazionali a scommettere su una svalutazione della lira, che usce dallo SME quando la Bundesbank, la banca centrale tedesca, abbandona la lira al suo destino, scegliendo di interrompere gli acquisti di lire.
Solo a quel punto arriva la manovra del nuovo governo per rimettere a posto i conti pubblici.
L'uscita della lira dallo SME non ha impedito una manovra molto pesante di aggiustamento dei conti.
Almeno ha fatto crescere l'economia? Non pare proprio: i dati del PIL riportati da Wikipedia mostrano un calo del PIL nel 1993, l'anno successivo l'uscita dallo SME.
Inoltre anche l'andamento dei rendimenti dei BOT (qui i dati), vediamo che l'uscita dall'euro è disastrosa: nell'asta di gennaio del 1992 i tassi scendono sotto il 12% per risalire prima al 18% e poi ridiscendere al 15% a fine anno.
L'uscita della lira dalla SME ha dunque avuto effetti pesanti che ricordano quelli vissuti negli ultimi due anni: perdita di credibilità, aumento dei tassi dei titoli di stato, manovre per riaggiustare i conti pubblici.
Va considerato che gli anni di cui parliamo sono stati anni di forte rallentamento dell'inflazione, con conseguente discesa dei tassi sui titoli di stato, di forte innovazione tecnologica (la rivoluzione di internet era in corso) e di minore variabiità dei mercati.
Abbandonare l'euro sarebbe oggi molto più traumatico. Come allora non permetterebbe di risolvere i problemi economici reali (competitività delle imprese, equilibrio dei conti pubblici, credibilità sui mercati finanziari), anzi probabilmente li aggraverebbe, perchè nel frattempo il mondo della finanza è diventato molto più reattivo. I capitali abbandonerebbero l'Italia con una velocità sconosciuta nel 1992 e la Banca d'Italia si troverebbe a operare in un contesto economico molto più difficile (la crescita è debole anche nel resto d'Europa) e in presenza di colossi (la FED, la BCE) disinteressati alle sorti di un'economia debole.
In conclusione la tesi di Loretta Napoleoni secondo cui l'uscita dallo SME non ebbe effetti negativi è falsa. Ed è anche molto pericolosa, perchè l'economia italiana in un contesto molto più fragile e instabile subirebbe effetti estremamente negativi da un'ipotetica fuoriuscita dall'euro.
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