07 giugno 2014

Le due Italie


Tempo fa mi è capitato di sentire l'intervento del professor Vaciago che trovate qui:
http://www.radioradicale.it/scheda/395422/contrastare-il-declinismo-delleuropa-una-nuova-visione-per-le-imprese-italiane  (vi consiglio anche di sentire l'intervento di Marianna Mazzuccato) e mi ha colpito la semplificazione, assai utile per capire l'economia: il PIL dipende in buona parte dall'industria.

Mi è venuto in mente leggendo i dati sul PIL del 2013 in Italia. Sono dati impressionanti. A fronte di un calo del PIL nazionale di quasi il 2%, si sono registrate differenze enormi tra le diverse aree del paese.

Nel nord ovest il PIL è sceso dello 0,6%, nel nord est del 1,5%, del 1,8% al centro e del 4% al sud.

Analogo l'andamento dell'occupazione con cali che vanno dallo 0,3% nel nord ovest al -4,5% del sud. Impressiona il dato della produzione industriale. Nel nord ovest e nel nord est si sono registrati cali di oltre il 3% mentre al sud il calo, o meglio il crollo, è stato di oltre l'8%.
 
Ci sono due Italie, come spiega Vaciago. Una in cui industrie e servizi riescono a resistere alla crisi e fa parte dell'Europa più avanzata e una che invece soccombe, mostrando risultati economici che ricordano quelli della Grecia




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