26 aprile 2012

Le illusioni dell'informazione online

Nei giorni scorsi Rai5 ha trasmesso un interessante documentario di Andrew Rossi sul New York Times, celebre giornale americano, molto venduto e autorevole.

Incuriosito, l'ho guardato pensando si parlasse di giornalismo. E invece ho scoperto che si discuteva soprattutto di economia. Da anni il NYT è in crisi. Le entrate pubblicitarie stanno scendendo e anche le vendite non vanno benissimo, complice internet, che offre gratis molte informazioni un tempo comprate con il giornale cartaceo.

E' il mercato, penserà qualcuno, il nuovo che avanza e sostituisce il vecchio. I profeti dei nuovi media spiegano ai giornalisti del NYT che il mondo cambia e forse i vecchi giornali cartacei sono superati. Ma i vecchi giornalisti osservano che in realtà l'informazione online che vive di pubblicità non produce le notizie. Le copia.


Provate a cercare una notizia e a leggerla online su diverse fonti. Scoprirete che molto spesso la notizia è sempre la stessa, copiata parola per parola da un'unica fonte, che quasi sempre non viene citata.

La libertà di informazione e il pluralismo delle fonti che la rete dovrebbe fornire, si riduce a questo: un giornale vero che produce una notizia e altri giornali che la riportano gratis. I costi dell'informazione tradizionale gravano sui giornali cartacei, che rischiano la chiusura perchè i potenziali lettori trovano le stesse notizie online. Invece chi copia le notizie può vivere di pubblicità online.

Si genera così l'illusione che internet sia la soluzione gratuita o quasi e che produca informazioni migliori dei quotidiani tradizionali, mentre in realtà accade il contrario: i giornali che cercano le notizie sono in difficoltà e tagliano i costi che devono sostenere per svolgere bene il proprio lavoro e la moltiplicazione delle fonti è solo apparente, visto che molte notizie sono in realtà la stessa notizia ripetuta più volte.

1 commento:

  1. La stessa cosa che succede per musica e film, con la pirateria e il filesharing. Comunque i giornali per sopravvivere hanno sempre la risorsa del finanziamento pubblico, ma d'altra parte un quotidiano che dipende dallo stato, è meno libero di criticare la politica!

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