10 gennaio 2014

Le grandi aziende e la tassazione


Oggi affronterò un argomento poco noto: la tassazione delle società di capitali. Si, quelle famose società, grandi o piccole, che evaderebbero il fisco: i famosi "parassiti" come diceva la pubblicità "progresso" di qualche mese fa in onda sulla RAI.

Innanzi tutto sfatiamo un mito: concettualmente non c'è alcuna differenza tra la tassazione di una SPA quotata in borsa e di una piccola srl familiare, magari composta da marito e moglie; cambiano solo le modalità.

Le società non pagano l'IRE, ma l'IRES e l'IRAP. Aiutiamoci con un esempio:

poniamo che la società abbia un utile di 90.000 Euro e un reddito di 100.000 (è comune che una società abbia il reddito più alto dell'utile a causa dei costi indeducibili), ipotizziamo anche che l'imponibile IRAP della società sia pari al reddito (100.000) per semplicità, tassato al 4,20%.

Le tasse pagate saranno:

IRES 27,50% = 27,50
IRAP 4,20% = 4,20

Totale tassazione = 31,70, pari quindi al 31,7%

Compe possiamo vedere su Wikipedia, L'IRES, erede dell'IRPEG, è costantemente calata dal 2000, passando dal 37% al 27,50%, parallelamente nel 1997 è stata introdotta l'IRAP, la cui aliquota è variata dal 3,90% al 4,25% o anche più, essendo decisa autonomamente dalle regioni.

Ma c'è un trucco

L'IRPEG tassava definitivamente il reddito, quindi questo, una volta tassato, poteva essere liberamente distribuito alle persone fisiche senza ulteriore tassazione. Invece per l'IRES non è così. Vediamo come funziona.

Se voglio distribuire il reddito a due persone fisiche, nel nostro esempio marito e moglie, le partecipazioni saranno qualificate (cioè superano una certa soglia) quindi i dividendi andranno di nuovo tassati tramite IRE, su una base imponibile del 49,72%. Vediamo cosa succede:

Da 100.000 devo detrarre IRES e IRAP, quindi dividere per due (per ogni coniuge): ottengo 34.150 a testa.

Moltiplico per 49,72 e ottengo l'imponibile da tassare: 16.979

La tassazione di competenza, senza tener conto di deduzioni e detrazioni, è pari a 4.331 €, quindi le tasse totali pagate su 50.000 Euro di reddito originale sono pari a: 20.181 €, pari al 40,36%

Vediamo ora che succede se la partecipazione non è qualificata. La tassazione è diversa come si può vedere qui: va applicata una cedolare secca del 20% sui dividendi. Cioè su 34.150 pago il 20%, pari a 6.830 €. Il totale è quindi 15.850 + 6.830 = 22.680, pari al 45,36%

Quindi se la partecipazione è qualificata, pago il 40,36%, se non lo è pago il 45,36%.

Ma quanto avrei pagato se avessi avuto una ditta individuale (o fossi socio di una snc) e quindi avessi pagato l'IRE su 50.000? Avrei pagato 16.476 € tra IRE e addizionali, quindi il 32,95%. Decisamente più favorevole.

Qualche altro appunto alla fine:

1. Non ho considerato il carico contributivo, pari a circa il 22% (INPS, gestione commercianti) che va aggiunto alle percentuali di cui sopra, nel caso di soci lavoratori.
2. Non ho considerato ovviamente le imposte indirette, in quanto per le imprese non sono un costo, ma solo per il consumatore finale.
3. Non ho considerato le "altre" imposte, quali Tasi, IMU, tassa su pubblicità, affissioni, ecc. ecc., perché avrebbero appesantito i calcoli
4. Considerate che ogni volta che comprate un'azione in borsa, quello che vi arriva dell'utile dell'azienda di cui comprate azioni, è poco più della metà, perché lo stato lo ha già tassato
5. L'aliquota massima dell'IRE (a parte i contributi di solidarietà), è del 43% più le addizionali. Ma per superare il 42% bisogna avere un reddito di almeno un milione di Euro

A chi interessa un confronto tra la tassazione internazionale delle società, può guardare qui

7 commenti:

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  3. Vediamo ora che succede se la partecipazione non è qualificata. La tassazione è diversa come si può vedere qui: va applicata una cedolare secca del 20% sui dividendi. Cioè su 34.150 pago il 20%, pari a 6.830 €. Il totale è quindi 15.850 + 6.830 = 22.680, pari al 45,36%

    Nel pezzo manca la definizione di partecipazione qualificata, che si può trovare qui sotto (art. 67, comma primo, lettera c del TUIR)
    http://www.altalex.com/index.php?idnot=61905#61905

    Ergo, se parliamo di una società di capitali non quotata, è qualificata la partecipazione almeno al 20% dei diritti di voto ovvero al 25% del capitale.
    Ma se uno dei due coniugi percepisce il 50% degli utili, per forza di cose deve avere una partecipazione qualificata se parliamo di una spa. Per cui l'esempio non può che funzionare per una srl, e prevedendo diritti econimici non proporzionali alle quote, e solo per uno dei due coniugi, mentre l'altro dovrà subire la tassazione "ordinaria".
    Sempre se non mi sfugge qualcosa.


    Sempre se non ho capito male l'esempio stesso.

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    1. No, hai capito bene e ti ringrazio per la precisazione. Ma il mio intento era di confrontare numericamente i due livelli di tassazione e farlo confrontando una partecipazione qualificata (ad esempio al 30%) e una non qualificata (ad esempio una quotata in borsa all'1%) avrebbe appesantito molto l'esposizione con i calcoli differenti. Magari pensiamo che i 50.000 € della partecipazione non qualificata non sono della stessa srl, ma di una mini partecipazione azionaria.

      Grazie della precisazione e buona lettura

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  4. Salve, rinnovo i complimenti per il vostro blog e vi ringrazio per aver segnalato tempo fa il libro di Pickett e Wilkinson sulla disuguaglianza, che sto trovando interessante.
    Volevo porvi una domanda legata si alla tassazione, ma dei liberi professionisti: in media a quanto ammonta, alla fine di tutto? In un forum un ingegnere che svolge attività di consulenza dichiarava che per lui era oltre il 60%. è possibile?

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    1. Essendo l'aliquota IRE progressiva, è difficile dire a quanto ammonta la tassazione complessiva: le tasse che si pagano se il reddito è di 20.000 euro e 100.000 sono molto differenti, anche a causa della differenza di deduzioni e detrazioni.
      Comunque vanno sempre tenuti distinti i contributi dalle tasse e le imposte di competenza a saldo da quelle in acconto.

      Facciamo comunque un esempio:

      1. Inarcassa pari al 13,5% del reddito, pari a 6.750 € (onere deducibile)
      2. Nessuna detrazione
      3. Reddito stabile negli anni e calcolo solo saldi
      4. Approssimo le addizionali

      Irpef: 12.588 €
      Add. reg: 640 €
      Add. Com. 346 €

      Totale 13.574 € 27,14%

      L'IRAP dipende: se si hanno dipendenti o cespiti sostanziosi va sicuramente pagata, altrimenti no. Se va pagata va aggiunto un ulteriore 4,2% circa e si arriva al 31,35%

      Se si aggiunge il 13,5% di Inarcassa si arriva al 44,85%

      Al 60% si arriva senz'altro considerando un reddito superiore a 100.000 €, l'IRAP e i contributi, altrimenti è impossibile, in quanto anche con l'aliquota massima si arriva al 43% + 4,2% di IRAP

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    2. L'esempio numerico sopra è su un reddito di 50.000 €

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