19 maggio 2014

Juventus: bilancio allarmante?

Qualche giorno fa Repubblica (vedi qui) ha titolato: Juventus,  tre scudetti160 milioni di rosso, 200 di debiti. Un titolo allarmante, che lascia intendere che i tre scudetti siano costati 160 milioni di perdite e quindi che prima o poi la società dovrà fare i conti con un bilancio insostenibile.

E' un titolo fuorviante, prima di tutto perchè il bilancio della stagione 2013-2014 si chiuderà solo a fine giugno e quindi non è possibile stabilire a quanto ammontino le perdite dei tre anni vincenti. Per cui cerchiamo di chiarire qualcosa sui conti della Juventus e su quel che scrive Repubblica.

Iniziamo dal dato meno preoccupante: i -200 milioni di posizione finanziaria netta. Si devono principalmente al pagamento rateale dei calciatori acquistati negli ultimi anni. Per evitare di ricorrere ai debiti bancari, con i conseguenti oneri per interessi e il rischio di vedersi chiudere i rubinetti dei prestiti, la Juventus come molte squadre italiane ricorre a pagamenti dilazionati nel corso degli anni. E questo non può che peggiorare i dati finanziari della società.

Le perdite invece vanno inquadrate nel giusto arco temporale. I 160 milioni di cui parla Repubblica sono calcolati sommando le perdite degli ultimi tre esercizi, escluso quello in corso.

Il campionato 2010-11, con Del Neri allenatore e la squadra finita settima, s'è chiuso con 95 milioni di perdita. Un'enormità, dipesa anche da acquisti (con relativo ammortamento) troppo onerosi.

95 milioni coperti con l'uso delle riserve disponibili, con l'annullamento del capitale e conseguente aumento di capitale avvenuto nel 2012 per circa 120 milioni.

Quindi i 95 milioni sono stati coperti dagli azionisti (l'Exor, finanziaria di casa Agnelli ha versato oltre 70 milioni).

Nel 2011-12 le perdite scendono a 48 milioni, grazie anche al nuovo stadio che fa salire i ricavi e nel 2012-13 a meno di 16, in virtù del ritorno in Champion League. Perdite coperte con i soldi versati dagli azionisti: la perdita dell'ultimo anno risulta coperta con la riserva sovrapprezzo azioni.

Nell'anno in corso le perdite probabilmente aumenteranno per colpa dell'eliminazione dalla Champions League. Senza tale eliminazione, i "rosso" sarebbe stato minimo o ci sarebbe stato un modesto utile.

Quindi la situazione non è affatto quella suggerita dal titolo di Repubblica. E il futuro potrà riservare sorprese positive, non solo legate ai risultati sportivi. Infatti il prossimo sarà l'ultimo campionato con il marchio di Nike sulle maglie. Dalla stagione 2015-16 arriverà un nuovo sponsor tecnico, Adidas, e gli introiti per indossare maglie e tute aumenteranno di una quindicina di milioni.

A questi si aggiungeranno, si spera, contratti più ricchi con altri sponsor: anche per Jeep sarà l'ultimo anno sulle magliette bianconere e tra gli sposor per ora minori della Juventus ci sono già adesso Samsung e Bwin, forse destinate a spendere di più per farsi pubblicità associandosi alla squadra più popolare d'Italia.

Quindi ci sono le premesse per bilanci in ordine, a dispetto degli allarmistici titoli dei giornali, e non servirà vendere giocatori importanti, come Pogba, per sistemare il bilancio.

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