11 maggio 2014

Stiglitz sull'uscita (impossibile) dall'euro

Alcuni partiti e movimenti populisti stanno sbandieranno da tempo il vessillo dell'uscita dall'euro. Qualcuno sostiene che l'Italia dovrebbe uscire dall'euro, altri invece propongono un referendum per lasciare agli italiani il diritto-dovere di decidere se restare nell'euro. C'è anche chi porta a sostegno delle proprie tesi le parole di alcuni vincitori del premio Nobel.

Qualcuno, come Stiglitz, ha voluto chiarire bene il problema.

Secondo Stiglitz, che nei mesi scorsi ha dovuto smentire presunte collobarazioni con Grillo (vedi qui), l'euro in assenza di un'Europa più integrata e solidale è stato un errore.

In mancanza di mecccanismi che riequilibrino le storture prodotte dal mercato, sarebbe stato utile avere le vecchie monete che si svalutavano moderatamente, così da ridare periodicamente un pò di competitività ai paesi con economie più deboli.

Con l'euro, tale meccanismo di riequilibrio è venuto a mancare. Ciò ha ridotto la competitività di alcune economie e ingigantito gli effetti della crisi, che avrebbe fatto meno danni se alcuni paesi avessero potuto svalutare, oppure se i paesi del nord europa avessero aumentato i loro stipendi e salari.

Quindi, pensa Stiglitz, l'euro come è stato concepito è un problema, ma non si può uscirne e sbaglia chi illude l'elettore che sia possibile tornare alle monete nazionali. Serve piuttosto un'Europa diversa, che prevede un patto fiscale e uno per le banche, ma non si può tornare indietro.

13 commenti:

  1. Allora aveva ragione Prodi quando diceva: "facciamo l'Euro che l'Europa vien da sè", ma se poi i tognari dicono"nein"?

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    Risposte
    1. era ottimistama la sua europa era quella del cancelliere Kohl, non quella della Merkel

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    2. Qualcuno dice che fu un complice :-)
      Da noi, quando si fa la figura del coglione, ti dicono:
      "Cherta canta, vilan dorem!"
      (quel che è scritto è scritto, e il villano dorme)

      Per la verità anch'io m'ero illuso che l'unità d'Europa fosse
      possibile.

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    3. casualmente ho viso questo
      http://www.econoliberal.it/2012/05/la-verita-di-barca.html
      viene da ridere
      o da piangere

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    4. è la tesi di barca ma non solo la sua, anche prodi la pensava così. E le rivelazioni di geithner dicono che la germania voleva liberarsi di berlusconi xchè la merkel pensava fosse inopportuno usare soldi tedeschi per salvare l'italia oltre che la grecia

      quindi la tesi di barca resta vera e trova conferme

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    5. Trascrivo ---------------------------------------------
      Fabrizio Barca, attuale ministro per la coesione territoriale, a L'infedele ha spiegato un paio di interessantissime verità.
      Quando ero in Banca d'Italia e si stava costruendo l'unione monetaria, avevamo capito che si stava creando qualcosa molto instabile. Ma perchè lo si è fatto? Perchè i politici pensavano che nel caso fosse emersa un'instabilità che non si assorbisse da sola, il sistema politico europeo sarebbe intervenuto per porvi rimedio.
      --------
      Una domanda sorge spontanea: qualcuno ha spiegato a Angela Merkel come è nato l'euro?
      -----------------------------------

      Provo a tradurre cercando di eliminare le ambiguità.

      I tecnici monetari pensavano si stesse facendo una porcata, ma i politici li hanno costretti a farla perchè, se fosse successo un casino, i politici poi avrebbero rimediato?

      Oppure

      I tecnici monetari sapevano di star facendo una porcata, ma pensavano che se fosse successo un casino i politici avrebbero rimediato?

      In entrambi i casi mi verrebbe da ridere e da piangere allo stesso tempo

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    6. io la metterei diversamente. gli economisti sapevano che certi squilibri non si sarebbero più potuti affrontare con la svalutazione, ma con altri strumenti. e conoscevano i vantaggi dell'euro, per cui pensavano facciamo l'euro ma poi servono strumenti x affrontare gli squilibri

      purtroppo i politici che portano avanti politiche molto egoiste e nazionaliste hanno fatto il possibile per non affrontare gli squilibri con gli strumenti a disposizione, e questo al solo scopo di non fare l'esatto contrario di quello che predicavano nelle loro campagne elettorali

      quindi la questione è politica.. vanno sconfitti i nazionalismi, i politici che dicono noi non aiutiamo tizio o caio, pensiamo solo ai nostri concittadini..

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    7. allo stesso modo sono da sconfiggere quelli che non spiegano alle imprese quali sono le sfide che devono affrontare (sfide che, se vinte, farebbero assomigliare di + l'economia italiana [o greca o spagnola] a quella tedesca, con conseguenti benefici) ma dicono loro continuate a fare come sempre, noi cercheremo di riportarvi la lira

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    8. Tu dici: ...quindi la questione è politica.. vanno sconfitti i nazionalismi ...

      Giustissimo, prima andava fatta l'Europa e poi L'Euro, ma questo non e' prevestito da entrambe le interpretazioni del discorso di Barca

      Quanto all'economia non credo che tutti possiamo essere tutti tedeschi, così come non aveva senso tentare di imitare tutti la Gran Bretagna quando la finanza andava forte.

      Io credo piuttosto in un nuovo modello di sviluppo

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    9. barca ricordava i tempi in cui era un economista, non un politico, quindi le sue interpretazioni si fermavano all'economia

      noi possiamo fare tante cose. per es. possiamo migliorare sul piano dell'equità fiscale, oppure quando abbiamo 3 imprese medio-piccole in un certo territorio e in un certo settore, possiamo spingerle a fondersi perchè diventino + efficienti e competitive e inoltre perchè ci siano - possibilità che un domani parte del loro mercato sia occupato da concorrenti stranieri

      queste cose si possono fare anche senza essere tedeschi e se i tedeschi le hanno già fatte ciò non ci impedisce di farle

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    10. Certamente, e si potrebbe anche rubare meno e lavorare di piu' :-) non servirebbe neanche aumentare l'orario di lavoro :-(

      Ma quando dico * nuovo modello di sviluppo* lo dico:
      a) perchè, data una certa mentalita'-organizzazione-onesta' sociale, ti permette di spostare la tua attivita' dove la concorrenza
      internazionale è meno forte, dove quindi i nostri difetti pesano meno.
      b) perchè costa meno pulire boschi fiumi e argini piuttoso che rimediare all'alluvione.
      eccetera

      Questo non toglie che se diventassimo piu' *tedeschi* sarebbe meglio, meglio ancora se diventassimo veri *cristiani*, ma campa cavallo...

      Ieri sono stato alla Camera di Commercio: ma a che serve tutta quell'accozzaglia di perdi tempo? Però non bisogna dimenticare che eliminare di brutto tutti gli enti inutili, i politici ladri e gratta-pancia ecc. causerebbe un crollo nella domanda e magari sarebbe l'innesco di un altro disastro. Lo dicevi anche tu che bisognava salvare le banche (puah!) se no era peggio.

      Serve quindi gradualità, occorreridurre le inefficenze e contemporaneamente aprire nuovi mercati. Solo ridurre i consumi energetici o sostituirli con le rinnovabili lo si puo' fare tranquillamente (magari togliendoli dal PIL per non dire troppe fesserie).

      Gradualità, ma alla svelta :-)

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    11. concordo su tutto, o quasi.. attenzione alle illusioni: x es quante volte ho sentito dire che i terrazzamenti delle cinque terre erano un'opera che preveniva.. poi un paio d'anni fa è arrivata lo stesso l'alluvione a monterosso e vernazza.. e viene il sospetto che certe dichiarazioni fossero solo pubblicità

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    12. Mi fa piacere avere opinioni concordi.
      Credo anch'io che spesso ci si illuda.Sui terrazzamenti non sono informato, immagino però che un tempo i terrazzamenti bastassero perchè aiutati da alvei più liberi a valle e con pioggie meno concentrate. Intendo dire che forse il terrazzamentro è necessario, ma inutile se non inserito in un pacchetto di misure adegtuato alla situazione attuale.

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