30 maggio 2014

Che fine hanno fatto i tecnici?

Che fine hanno fatto i tecnici che nel 2011 hanno creato il governo Monti?

Quando nel 2011 lo spread è salito alle stelle e il governo Berlusconi è collassato, a molti è parsa una fortuna l'arrivo di Mario Monti e del governo dei tecnici.

Meno entusiasmo s'è registrato dopo qualche settimana con l'arrivo di provvedimenti che, con la speranza di rimettere in sesto i conti dell'Italia, hanno provocato una durissima recessione, costata un milione di posti di lavoro e 5 punti di PIL (vedi qui).

Recessione che ha provocato la scomparsa, in politica e nei media, di Mario Monti, incapace pure di gestire il suo partito, Scelta Civica, passato in poco più di un anno da oltre il 10% dei voti a meno dell'1%.

Analoga sorte sembra aver seguito Corrado Passera che da mesi si propone come leader politico desideroso di "unire i moderati" cioè la destra, ma senza successo.

Elsa Fornero, collega e amica di Monti, chiamata a riformare in modo brutale le pensioni, è passata dalle lacrime che l'hanno resa famosa più del suo lavoro al ministero al latte, entrando nel consiglio di amministrazione della Centrale del Latte di Torino.

Non un grande incarico, ma sorte migliore di quella toccata al "tecnico" Corrado Clini, esponente del think tank liberista IBL (vedi qui) da qualche giorno ospite delle patrie galere, accusato di aver distolto soldi pubblici e di aver intascato tangenti.

Insomma i tecnici erano meglio del governo precedente. O almeno l'abbiamo creduto per il tempo necessario a salvare l'Italia da un disastro peggiore.

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