24 marzo 2012

Spread, a chi tocca questa volta?

Per qualche mese la parola più diffusa in Italia è stato spread, vale a dire la differenza tra il rendimento dei BTP a dieci anni italiani e gli equivalenti bund tedeschi.

In autunno il governo Berlusconi è crollato perché incapace di contenere l'aumento dello spread. La fiducia nell'Italia diminuiva e lo spread, salendo, trascinava verso l'alto i tassi di interesse pagati dallo Stato sui titoli di stato, mentre il prezzo dei titoli di stato diminuiva, spaventando chi li possedeva.

Con Monti lo spread è sceso e, da qualche settimana, è stato sorpassato dallo spread tra i titoli spagnoli, i bonos, e quelli tedeschi. Mentre lo spread italiano è risalito a quota 318, complice tra l'altro la ripresa dell'interesse verso i bund tedeschi, lo spread spagnolo è salito a quota 360, circa 40 punti in più.

La Spagna preoccupa perché l'economia è debole, come in Italia, ma a differenza dell'Italia il deficit è elevato e il governo non vuole ridurre il deficit al ritmo previsto, ben sapendo che ciò significherebbe peggiorare la situazione economica.


Nel vicino Portogallo le misure prese contro la crisi del debito pubblico sono quelle previste, ma invece di migliorare, i conti pubblici peggiorano, travolti dalla recessione, e peggiorano gli spread.  Ormai i titoli portoghesi rendono oltre il 15% all'anno.

Ben Bernanke e Tim Geithner, ministro del Tesoro americano, hanno criticato le scelte europee che, puntando tutto sulla riduzione dei deficit, stanno sacrificando la crescita.

Gli spagnoli vanno controcorrente, cercando di non aggravare la situazione dell'economia alla ricerca del pareggio di bilancio, ma i mercati li puniscono. L'obiettivo di sostenere l'economia con minori aumenti di imposte e minori tagli alla spesa, rischia di essere vanificato dai tassi di interesse che salgono giorno dopo giorno.

Travolgendo la Spagna e non solo, perché in un'Europa disomogenea, dove alcuni paesi sono virtuosi e altri meno, la speculazione prende di mira il paese debole, con un'economia in difficoltà, elevata disoccupazione e un deficit troppo alto.


6 commenti:

  1. Ma Monti non era quello che più di tutti ha premuto per tornare a parlare di crescita, specie con alla presenza dell'austerity fatta donna che nessuno invidia alla Germania?

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  2. di fronte alla merkel può dire quel che vuole..l'ha fatto pure Sarkò portando a casa ...nulla

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  3. Io però ricordo d'aver letto qualche mese fa su el pais che Rajoy indicava le riforme portoghesi come modello da seguire, e mi ricordo una frase del tipo "ci vorrà qualcosa di simile anche qui da noi non nascondiamo la testa come gli struzzi", una cosa del genere ricordo

    non ricordo quanto tempo fa, sarà stato a gennaio immagino

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  4. non saprei, notizie sulle politiche portoghesi?

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  5. il deficit di gennaio e febbraio è il doppio dello scorso anno... pil che diminuisce, titoli che rendono il 15%

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