Qualche giorno fa avevo chiesto via twitter al ministro Barca (vedi qui)
chi ottenesse vantaggi dall'ultima manovra del governo.
Barca non ha
risposto e non capisco il perché visto che secondo un suo collega, il
ministro dell'economia Grilli, ministro dell'economia, "il
98,8% dei nostri contribuenti avrà un effetto positivo dalla
combinazione della riduzione delle aliquote Irpef e delle nuove
disposizioni su deduzioni e detrazioni previste dalla legge di stabilità" (vedi qui).
Dunque ci siamo sbagliati a scrivere, come ha fatto William, che la manovra non era affatto conveniente per la maggior parte degli italiani, specie i meno ricchi?
Forse no, perchè Grilli pare il solo a vedere i vantaggi per molti.
Non la pensa così Giovannini, presidente dell'Istat, che ha stimato benefici per il 77% dei contribuenti. Non la pensa così la Corte dei Conti, secondo la quale il taglio dei trasferimenti potrebbe causare un aumento dell'Imu e non la pensa così la Banca d'Italia che suggerisce l'opportunità di prevedere altre correzioni dei conti in primavera.
Comunque la si pensi, una cosa pare certa: fare i conti in Italia è
difficilissimo. Se si aggiunge un'imposta e si riduce un'aliquota, si
ottengono stime degli effetti tanto diverse una dall'altra da far
sospettare che qualcuno usi i numeri per farsi propaganda e che ogni
intervento in campo finanziario sia una sorta di salto nel buio, con
effetti reali ignoti alla maggior parte degli esperti.
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