16 ottobre 2012

Il Nobel a Shapley e Roth

Chi s'è trovato tra le mani un libro di economia forse ha provato un pò di disagio quando s'è imbattuto nelle curve di domanda e offerta.

Si sarà forse chiesto se davvero si possono sintetizzare i comportamenti di molti operatori economici con due semplici funzioni (e relativi grafici) definite domanda e offerta e si sarà forse posto il problema del realismo di curve di domanda e di offerta quando lo scambio non prevede il pagamento di un prezzo.

E' il caso della scuola: n studenti vorrebbero iscriversi in una certa scuola che però non li può accogliere tutti. Come scegliere chi si iscriverà in quella scuola e chi dovrà iscriversi in una scuola diversa?

La risposta alla domanda l'ha data mezzo secolo fa Lloyd Shapley, un professore californiano ottantanovenne che lunedì ha ricevuto il Premio Nobel per l'economia per i suoi contributi alla teoria dei giochi.

Shapley, che in passato ha lavorato anche con un altro Nobel per l'economia, John Nash, ha contribuito a definire i modi per risolvere casi come quello dell'assegnazione dei posti in una scuola attraverso una teoria non competitiva ovvero collaborativa. L'equilibrio che si raggiunge applicando i modelli di Shapley è, inoltre, stabile: i soggetti che raggiungono un equilibro non desiderano cambiarlo, ovvero se due persone trovano un accordo, in cui ciascuno ottiene qualcosa dall'alto e cede qualcosa all'altro, e si proponesse di scambiarsi le parti, la risposta sarebbe negativa.

Qualche decennio più tardi Alvin Roth ha usato le teorie di Shapley per affrontare problemi concreti, come quello dell'assunzione di medici da parte di ospedali in forte competizione per ottenere i migliori studenti.

La competizione spingeva gli ospedali a offrire i posti disponibili agli studenti migliori prima che costoro avessero le idee chiare sul loro futuro professionale, con il conseguente rischio che sia l'ospedale che lo studente facessero scelte non ottimali.

L'applicazione delle teorie di Shapley da parte di Roth ha corretto le storture di un mercato troppo competitivo e questo dà un particolare significato al Nobel, che da qualche anno viene assegnato a chi ha teorizzato le imperfezioni del mercato. Shapley e Roth hanno fatto forse meglio: hanno teorizzato la necessità, per un utilizzo efficiente delle risorse, di una collaborazione tra le parti.





7 commenti:

  1. infatti i neo liberisti sono fermi, per quanto riguarda l'assegnazione del nobel dell'economia, penso a prima di quello a Sen...

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    1. chissà cosa pensano di questo Nobel i sostenitori della scuola austriaca, che pensano che serve sempre un prezzo...

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  2. in teoria quelli della scuola austriaca pensano che in Norvegia abbiano abolito il premio almeno dal 1997... dopotutto non era nei piani testamentari di Nobel...

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    1. una volta uno mi ha spiegato che secondo lui il premio, pagato dalla banca centrale norvegese o svedese, non era credibile perchè fatto apposta per nascondere tutto ciò che non piaceva alla banca centrale

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    2. e certo, se non c'è un gomblotto, certa gente non è soddisfatta :D

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  3. ovviamente una banca centrale mainstream finanzia una commissione giudicante che dal 1998 dà palesemente contro alle teorie del mercato libero (anche se sarebbe meglio dire "lasciato a se stesso"), per una volontà superiore filoliberista... Babbo Natale è più credibile, poi è anche di quelle parti :D

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  4. E' il caso della scuola: se n studenti vorrebbero iscriversi in una certa scuola che però non li può accogliere tutti, come scegliere chi si iscriverà in quella scuola e chi dovrà iscriversi in una scuola diversa?

    Giacché parliamo di scuola, sarebbe meglio sostituire "vorrebbero" con "volessero", non trovi? ;-)

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