26 marzo 2013

Futuro a 5 stelle!


Se è questo il futuro a 5 stelle che ci aspetta, allora siamo proprio senza speranza!
In questo articolo sul sito del blog di Beppe Grillo la capogruppo alla camera del movimento a 5 stelle dimostra di non capire un tubo di come funzionano i pagamenti e gli anticipi fatture. Cercherò io di colmare ora questo inquietante vuoto istituzionale!

Quando un'impresa lavora per un ente pubblico dopo l'incarico e la determina di pagamento dell'ente, emette la fattura.
Questa fattura, oltre ad essere in sospensione IVA (cioè l'IVA va versata quando si incassa la fattura), può essere scontata (anticipata) in banca, perché gli enti pagano in ritardo, ma in genere pagano, a 60 o 90 o anche 120 giorni. O anche di più in certi casi. Ecco come funziona.

L'impresa va in banca e chiede un castelletto salvo buon fine (si, si chiama proprio così) per poter anticipare le fatture verso gli enti pubblici. La banca gli concede il castelletto e gli concede di anticipargli i soldi che l'ente pagherà tra qualche mese subito, all'anticipo fatture.

L'entità del castelletto varia a seconda dell'impresa e può avere qualunque importo, così come la percentuale anticipata, che varia, al netto dell'IVA, dal 60 al 100%.

Facciamo un esempio: l'impresa chiede un castelletto di 100.000 € e l'anticipo è del 100% al netto dell'IVA.

Poniamo che oggi emetto una fattura per servizi alla regione per 60.000 €. Questa fattura sarà pagata tra 90 giorni.

Porto in banca la fattura, la banca controlla che sia tutto vero e poi mi accredita 60.000 € sul conto corrente ordinario, facendo 2 scritture:

+ 60.000 sul c/c ordinario
- 60.000 sul c/c anticipi

Ora, sul c/c ordinario l'accredito è oggi, quindi è la banca che mi ha accreditato i suoi soldi oggi. Sul conto anticipi vado a - 60.000 e su questo scoperto pago interessi passivi e un po' di commissioni. I tassi passivi non sono così onerosi in genere come sui c/c ordinari, perché lo scoperto è a tempo. Quindi io ho oggi 60.000 € che posso usare per pagare stipendi, fornitori, e altro.

Finché la regione non paga i 60.000 io potrò presentare allo sconto solo altri 40.000 € perché il massimo scontabile è 100.000.

Passati i 90 giorni, fortunatamente, l'ente paga sul c/c ordinario. Quindi saranno accreditati li + 60.000

Quindi sarà registrata la scrittura inversa:

- 60.000 sul c/c ordinario
+ 60.000 sul c/c anticipi

in pratica il conto anticipi torna a zero.

In sostanza la banca ha ripreso i soldi che mi aveva anticipato all'inizio e nulla è cambiato.

I rischi a cui Grilli mette in guardia implicitamente (anche se non lo dice chiaramente e qui nell'articolo si prendono fischi per fiaschi): sono che le banche, una volta incassati i soldi degli anticipi, riducano gli importi dei castelletti o i fidi alle imprese in difficoltà. Cioè invece che 100.000 mi riducano a 40.000 il castelletto, come nell'esempio.
Ma questo non ha nulla a che vedere con il fatto che si paghino i fornitori e le imprese, perché in ogni caso si tratta di un'iniezione di liquidità nel sistema. Se un'impresa non ha difficoltà, si incamererà i soldi del pagamento e basta.

Infine è ovvio che tale manovra produrrà un aggravio del rapporto deficit/PIL, ma attenzione, qui il problema è come spendere i soldi: in questo caso si aiutano le imprese e indirettamente i lavoratori dipendenti che avranno meno rischi di essere licenziati. Altrimenti lo stesso risultato si potrebbe ottenere ad esempio rinnovando i contratti del pubblico impiego, o tagliando le tasse o in qualunque altro modo si possa immaginare!

p.s. qui potete leggere la notizia "vera"

8 commenti:

  1. william renditi conto che stiamo parlando di gente che sono gli unici a non aver presentato ancora nessun disegno di legge, e si giustificano dicendo che è perchè non hanno nessuno fra di loro in grado di redattarlo...

    http://www.giornalettismo.com/archives/844723/perche-il-movimento-5-stelle-non-ha-presentato-leggi/

    che ci so venuti a fare in parlamento oltre che a controllare le caramelle e la carta igienica come ha detto la Lombardi? :D

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  2. per l'on. Lombardi del M5 il pericolo è che i soldi finiscano alle banche....altra mega-stupidaggine

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  3. Forse l'unica cosa su cui varrebbe la pena di dibattere è l'extra deficit: in Europa ci "permettono" di aumentare il deficit dal 2,4 al 2,9 solo in via eccezionale emettendo titoli di stato per coprire i pagamenti alle imprese. L'altra stupidaggine detta è che ci si gioca tutto il deficit possibile per il 2013 e 2014. Forse ignorano che già non è scontato a causa della procedura per deficit eccessivo che si possa spendere per pagare i debiti della pa, ma che sicuramente non si può fare debito a go go e che non ci spreclude alcuna strada per i prossimi anni!

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    1. william, se le imprese non versano l'iva sulle fatture non pagate, vuol dire che se lo stato versa finalmente i soldi poi ne recupera immediatamente una parte sotto forma di iva?

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  4. L'impresa versa la differenza tra iva a debito e iva a credito ovviamente. In pratica quando emetto la fattura liquido l'IVA a debito, puoi guardare la circolare 328/e del 24/12/1997, qui:

    http://www.finanzaefisco.it/Articoli/storico/prassi/cir328pI.pdf

    a pagina 12

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    1. per cui una parte dei soldi che lo stato pagherà, rientrano immediatamente o quasi..

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  5. La risposta è: "dipende".

    Ti faccio 2 casi agli antipodi.

    Caso 1: la società X fornisce a un ente pubblico lavoro. Quindi i costi della società sono costi da lavoro dipendente. Quando emetto la fattura all'ente l'IVA avrò quasi tutta l'IVA a debito, perché sui costi da dipendenti non c'è IVA, quindi la risposta è si.

    Caso 2: la società Y fornisce lavoro a un ente pubblico che compra sul mercato in subappalto. In questo caso le aziende subappaltatrici avranno fatturato con IVA alla società Y che avrà accumulato molta IVA a credito. Quando la società Y emette la fattura all'ente pubblico l'IVA a debito compenserà quella a credito, quindi la risposta è no.

    In mezzo a questi due casi limite c'è di tutto ed è impossibile dire quanta IVA tornerà indietro allo stato....

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  6. la procedura per pagare le PA non genera deficit, visto che sono spese già iscritte, mentre quello che comportano è un aumento del debito pubblico generale.

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