18 marzo 2013

Pasticcio cipriota

Come si è arrivati alla tassa sui conti correnti a Cipro, che sta spaventando le borse?

Cipro, che ha un PIL pari a 17 miliardi di euro e un debito pubblico vicino al 100% del PIL, mentre le banche hanno raccolto 68 miliardi, quattro volte il PIL.

Soldi provenienti spesso da traffici poco chiari: Cipro è infatti uno dei tanti paesi di piccole dimensioni che chiudono (almeno) un occhio sui capitali stranieri che cercano riservatezza e imposte basse.

Queste caratteristiche hanno trasformato le banche di Cipro in un punto di riferimento per molti imprenditori russi, greci e inglesi. Le banche cipriote hanno raccolto moltissimi soldi, e molti li hanno impiegati acquistando titoli greci.

Sappiamo com'è andata... chi ha acquistato titoli greci ha subito forti perdite. Cipro deve ricapitalizzare le banche, che per non fallire hanno bisogno di 17 miliardi.

In altri paesi, come in Germania, lo Stato ha ricapitalizzato le banche, facendo salire il debito pubblico.

Poteva succedere a Cipro? No, hanno deciso il Fondo Monetario Internazionale e l'Unione Europea. Il debito pubblico cipriota non può salire troppo, si rischierebbe una replica del disastro greco.

Così qualcuno ha pensato di mettere una tassa sui conti correnti: 6,7% fino a 100.000 euro, 9,9% oltre i 100.000 euro. I ciprioti saranno rimborsati almeno in parte con azioni delle banche salvate.

In questo modo il salvataggio comporta l'impiego di 10 miliardi invece dei 17 previsti. 7 miliardi gravano sui correntisti delle banche che in buona parte sono stranieri e soprattutto russi.

Ci sono però dei problemi. C'è chi non hanno gradito, come i russi, il cui leader Putin ha protestato dopo aver capito che il salvataggio avviene in buona parte a spese degli interessi russi nell'isola. E c'è chi è contrario all'idea di un'imposta forzosa sui conti correnti, che potrebbe rappresentare un pericoloso precedente.

Se in futuro altre economie si troveranno a chiedere aiuti, UE e FMI potrebbero chiedere alle autorità politiche di procedere con una tassa sui conti correnti per raccogliere parte dei soldi necessari al salvataggio.

Ma, se succedesse, chi si fiderebbe dei paesi in difficoltà? Se si spargesse la voce che le banche italiane o spagnole hanno bisogno di aiuti, i capitali fuggirebbero all'estero, aggravando la situazione delle banche.

L'imposta sui conti correnti rischia perciò di essere pericolosa per Cipro e per l'Europa.

Per Cipro perchè se i capitali stranieri lasceranno le banche cipriote, è assai probabile che il salvataggio di questi giorni non sia sufficiente. Serviranno altri miliardi. I russi hanno circa 25 miliardi di euro nelle banche cipriote.

Se dovessero ritirarli, servirà un altro piano di salvataggio delle banche dell'isola e sarà chiaro che UE e FMI hanno, come nel caso della Grecia, fatto scelte suicide: per risparmiare qualche miliardo di aiuti, finiranno per sborsarne molti di più.

Per l'Europa perchè potrebbe rappresentare un precedente e una minaccia, con conseguenze potenzialmente molto negative.








11 commenti:

  1. Quando Amato lo fece in Italia nel '92 non mi risulta che morì nessuno, tutti i capitali non potranno mai fuggire secondo me, alcuni hanno bisogno d'avere soldi in Italia

    Poi io penso sempre "allora uniamoci, generalizziamo la cosa: mettiamo patrimoniali in tutto il G20 per esempio, visto che chi più chi meno siamo tutti a cercare soldi, così fuggono poco" ma mi sembra utopistico purtroppo.

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    1. Amato prelevò il 6 per mille... meno di un undicesimo di quello che prelverà Cipro

      inoltre i capitali erano già fuggiti: in estate si capì che l'Italia rischiava di uscire dallo SME e molti presero i soldi e li portarono all'estero. Non era facile come oggi, peraltro..

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    2. tu pensi per esempio che in Italia una cosa del genere sarebbe impossibile riproporla oggi?
      Perchè sinceramente non sempre capisco bene se il rischio di fuga di capitali vale la pena correrlo o no, certe volte l'anno scorso non sembrava spaventarti troppo, tipo nel post in cui sottoscrivevi l'appello a Monti di vari economisti per fare la patrimoniale..tu stesso a volte mi hai detto che tanti non potrebbero fuggire

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    3. l'appello sulla patrimoniale lo mettesti qui:

      http://econoliberal.blogspot.com.es/2011/12/letterina-babbo-natale.html

      un passaggio della lettera diceva:

      "Neanche la motivazione che non è possibile tassare la ricchezza mobiliare perché questa fuggirebbe all'estero è credibile. Come dimostrano i dati sul private banking, la ricchezza mobiliare dei cittadini italiani più ricchi è enorme, e non è certamente una tassazione con una piccola aliquota che li indurrebbe a trasferirne surrettiziamente la proprietà a prestanome stranieri".

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  2. lì si parla di piccola tassazione...è anche vero che sai quanti soldi hanno le famiglie, ma se li tassi troppo rischi di farli fuggire subito dopo...e l'anno successivo le entrate calerebbero

    poi ripensando bene anche a quell'articolo credo si debba essere realisti considerando gli effetti negativi di una fuga di capitali e quelli positivi della tassazione...

    bisogna vedere cosa conviene fare, tenuto presente che già oggi molti soldi italiani sono all'estero. Forse se rientrassero e venissero usati per comprare debito pubblico, il calo dei tassi conseguente sarebbe un buon risultato, tale da rendere conveniente la scelta di non tassare quei soldi..se usati per comprare titoli di stato

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    1. quindi come si fa? come si fa a convincerli a riportare in Italia i capitali a patto che li usino per comprare debito pubblico?

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    2. si potrebbe consentire il rientro dei capitali con imposte differenziate: se usi i capitali per comprare titoli di stato e li tieni per un certo periodo di tempo, paghi una somma inferiore a quella che paghi nel caso di investimento di tipo diverso

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  3. ho appena visto il video delle Iene in cui si chiede ai parlamentari (nel video soprattutto gente del pd, uno del pdl, una degli eletti all'estero ed una del m5s), cose banalissime tipo "cos'è la bce?", "chi è Draghi?", "la perestrojka", "scandalo vatileaks" quello del pdl ha detto la perestrojka è una cosa di 15 anni fa, quello del pd che la fece Stalin...quella del pdl non sa chi è Draghi..mamma mia

    non ho proprio parole

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    1. la grillina non sa chi è Draghi ho sbagliato

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    2. abile però nell'insultare rosy bindi... questo è il loro scopo

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    3. tanto poi per votare si o no dovrà solo consultare "la base" (cioè Grillo, visto che chi in parlamento osa pensare viene fulminato dall'ira del loro dio padrone)

      il più ridicolo è Crimi, il capogruppo del senato, tutte le volte dice una cosa poi appena Grillo dice un'altra cambia idea radicalmente di colpo e s'allinea a Grillo :D

      che circo..

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