02 dicembre 2010

Consolidare il debito pubblico?

Quando salgono le preoccupazioni per il debito pubblico, c'è sempre qualcuno che rispolvera una vecchia idea: consolidare il debito pubblico.

Cerchiamo di capire cosa significa e se è possibile.

Lo stato offre servizi che fa pagare con le imposte. Quando spende più soldi delle imposte che incassa, la differenza, chiamata deficit o disavanzo (il surplus o avanzo si verifica quando le entrate superano le uscite) si finanzia prendendo i soldi in prestito da qualcuno che li ha, cioè dal risparmiatore.

Se l'anno successivo c'è un altro deficit, lo stato si indebita ulteriormente. Il debito cresce alimentato dai deficit annuali arrivando, come nel caso italiano, a superare il valore del PIL.

Il debito consiste in titoli di stato (BOT e CCT per intenderci) che danno diritto a chi li possiede di incassare un interesse e, alla scadenza del titolo, il valore del titolo.

Se compro CCT con un valore nominale di 5000 euro, periodicamente incasso gli interessi. Alla scadenza incasso 5000 euro.

Se lo stato anno dopo anno è sempre in deficit, i 5000 euro me li restituisce solo indebitandosi ulteriormente: mi dà 5000 euro ma li chiede in prestito ad altri.

Il rischio è di non trovare sottoscrittori dei BOT e CCT o di trovarli solo promettendo interessi elevati, che fan salire i costi per lo stato e segnalano un basso merito di credito dello stato. In questo caso si rischia il fallimento dello stato, elegantemente definito default.

C'è poi il rischio che, specie quando i titoli sono in scadenza e devono essere rinnovati, qualcuno speculi contro i titoli di uno stato per guadagnarci e che la speculazione allontani i potenziali sottoscrittori, facendo salire i tassi da pagare.

Di fronte a questa prospettiva, qualche politico si domanda: perché non consolidare il debito pubblico? Lo ha fatto il solito liberista convinto che tutto ciò che sa di pubblico sia negativo, Benedetto Della Vedova (vedi qui).

Consolidare il debito pubblico significa dire a chi possiede titoli: ve li tenete per sempre o comunque a lungo perchè lo stato non intende (almeno a breve) restituire il capitale quando i titoli scadono. Vi pagheremo solo gli interessi.

Se una prospettiva simile diventasse realtà, per molti anni uno stato non potrebbe più collocare titoli sul mercato: nessuno presterebbe soldi a chi non li restituisce. Nessuno vorrebbe CCT che non danno diritto alla restituzione del capitale e nessuno, per questo motivo, presterebbe soldi a uno stato che consolida il debito pubblico.

Perciò il consolidamento è possibile solo in due casi: se la situazione è disperata (meglio il consolidamento del fallimento o se il bilancio dello stato è in pareggio o in avanzo, così da non dover chiedere soldi al mercato.

Ma se uno stato ha un bilancio a posto, paga regolarmente gli interessi e rinnova il debito. Non ha bisogno di consolidare il debito.

In questo caso, il debito pubblico è come se fosse già consolidato. Se il debito è rinnovato senza difficoltà, si verifica una situazione simile a quella di uno stato che non restituisce il debito, ma dove i creditori possono, quando vogliono, cedere ad altri i CCT.

Dunque l'idea di consolidare il debito pubblico non ha senso. E neppure l'idea di vendere il patrimonio dello stato, per gli stessi motivi elencati sopra.
Se c'è un deficit, magari elevato, e si vendono beni di proprietà pubblica, il debito non cala o, se va bene, diminuisce temporaneamente.

Se invece il bilancio è in avanzo, è molto bassa la probabilità che lo stato non trovi investitori disposti a sottoscrivere BOT e CCT e quindi si può fare a meno di vendere (o meglio svendere) i beni dello stato.

7 commenti:

  1. "Se una prospettiva simile diventasse realtà, per molti anni uno stato non potrebbe più collocare titoli sul mercato: nessuno presterebbe soldi a chi non li restituisce. "

    MEGLIO! ALMENO SARANNO COSTRETTI A NON FARE PIU'DEBITI!!!!!!! FUORI I POLITICI DALL'ECONOMIA.

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  2. e chi ci mettiamo al posto dei politici? zio paperone?

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  3. CONSOLIDAMENTO FOREVER

    Secondo te ... quelli che comprano i BOT sono solo mia nonna e tua nonna???

    Ma dai...cancelliamo il debito e reset per tutti...se qualche nonna ci rimette fa li stess...

    Gli speculatori (rovina del mondo) avrebbero finito...e non ci sarebbereo articoli di regime come quello che hai scritto.

    Meglio un reset del debito che un reset da rivoluzione

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  4. ovviamente tu hai molti titoli del debito pubblico... o possiedi altri beni di valore a cui rinunceresti volentieri

    Lehman Brothers ha insegnato quanto sia pericoloso spazzare via la ricchezza... ma i più stupidi non hanno proprio capito

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  5. Econoliberal (che nome ridicolo !) non conosce la storia degli stati. Non sa come siano falliti a dozzine, anche in tempi recentissimi. Ed abbiano poi potuto ricollocare con facilità estrema i propri titoli di debito nuovi. Per un motivo semplicissimo: il mercato domanda costantemente obbligazioni pubbliche e apprezza molto di più quelle fondate su un rapporto debito/entrate riequilibrato (le nuove obbligazioni) rispetto a quelle "vecchie", difficili da onorare. Esempio di pochi mesi or sono: la dichiarazione di default Argentina. L'Argentina ha tagliato il debito, ha sganciato la sua valuta dal dollaro ritornando ad essere competitiva sui mercati, ha passato due anni duri, ma ora la situazione si è normalizzata.

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  6. certo, basta fare come gli struzzi: si guarda la ripresa dell'Argentina e non il crollo dell'economia che ha provocato danni ingentissimi soprattutto alle persone...

    ovviamente il tutto per la gioia della destra a cui dei poveri argentini non importa nulla. Un atteggiamento e una conoscenza della realtà economica semplicemente penosa...

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  7. Bel discorso Benes...

    Ti farei parlare con un paio di immigrati argentini del mio quartiere a Madrid (che non a caso si chiama "Hispano-América", ci sono più sudamericani che spagnoli), per illustrarti le meraviglie del default! Per favore dai...


    saluti

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