Ben Bernanke, che da qualche settimana non è più il numero uno della FED, ha iniziato una nuova carriera di conferenziere.
Primo incontro a Abu Dhabi, dove Bernanke è volato e ha tenuto una conferenza pagata la "modica" cifra di 250 mila dollari spiegando alcune cose interessanti.
La prima è che si sarebbe potuto fare meglio. Che dire? Lo sapevamo già: solo dopo il fallimento di Lehman le grandi banche americane sono state obbligate a accettare prestiti dal sistema delle banche centrali americano, vale a dire il cosiddetto TARP.
La seconda è che Bernanke dice di aver sottovalutato i subprime e previsto un "moderato rallentamento" dell'economia. E questo è un errore grave, perchè Bernanke è uno dei massimi esperti di crisi, avendo studiato a lungo la crisi del 1929.
La terza è che Bernanke si rammarica di non aver spiegato a sufficienza agli americani perchè salvare il sistema bancario/finanziario significa limitare i problemi per l'economia.
Forse Bernanke potrebbe farlo adesso che non è più alla FED. Potrebbe usare il linguaggio che gli è più consono e non quello, poco gradito, imposto dal ruolo di capo della banca centrale. Tra le lamentele di Bernanke c'è infatti quella di non aver potuto spiegare le cose attraverso esempi e paragoni, perchè i mercati avrebbero frainteso il significato delle sue parole.
Lo scenario offerto da Bernanke non è certo incoraggiante: la terribile crisi, che Bernanke spera di non incrociare mai più, è stata affrontata male e in ritardo. Chi ha competenze economiche pensa ai propri interessi e ascolta poco gli esperti, mentre chi non ce l'ha cerca un facile colpevole e non si fida.
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