04 marzo 2014

Innovazione e euro

La cartina che mostra la distribuzione dell'innovazione in Europa (ingranditela per vederla meglio): in verde dove si innova di più, in giallo dove si innova moderatamente e in arancione dove si innova poo.

Le zone in cui c'è più innovazione sono quelle dell'Europa più forte economicamente: la Germania in testa ma anche Olanda, Danimarca, Francia, Svizzera, Svezia.

Le zone di scarsa innovazione sono nell'Europa dell'est, ovvero Polonia, Bulgaria, Croazia, ecc.

Poi c'è l'Europa "gialla" che comprende gran parte di Spagna, Italia (con l'eccezione di qualche regione innovativa), Grecia, parte della Francia e dei paesi dell'est.

E' quest'Europa "gialla" quella che si lamenta dell'euro e dove nascono i movimenti populisti che sognano il ritorno alla vecchia moneta . Quella "verde" si gode l'euro oppure ha una propria moneta (ad es. Danimarca, Svezia).

E' evidente che c'è un legame tra innovazione e moneta (e economia) forte. Chi innova molto ha una moneta forte o, se è nell'euro, non ne risente, come invece succede a chi innova poco.

L'innovazione rende più forte l'economia, che a sua volta rafforza la moneta o non crea problema a chi ha una moneta forte.

Agire sulla moneta, invece, non garantisce un'economia forte e non spinge a innovare, anzi l'illusione di rendersi più competitivi svalutando la moneta riduce la voglia di innovare.





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