10 marzo 2014

E se Renzi scommettesse?

Mercoledì scopriremo i dettagli della proposta di Renzi per un taglio significativo delle imposte. Nel frattempo facciamo un'ipotesi un pò azzardata (o forse no).

Fassina -e non solo lui- che lamenta la mancanza di copertura mi ricorda Mario Montiche la manovra decisa alla fine del 2011 avrebbe migliorato i conti pubblici. Invece la manovra con i forti sacrifici ha causato un calo di fiducia e del PIL e quindi anche dei conti pubblici. Sarebbe stato meglio non fare nulla, come avevo scritto qui: se le previsioni del governo si fossero realizzate, il PIL e il deficit senza alcuna manovra sarebbero stati migliori.

Se l'austerità ha cambiato gli scenari economici, facendo peggiorare il PIL e crollare le entrate fiscali, spazzando via le previsioni di Monti, perchè il calo delle imposte voluto da Renzi non potrebbe produrre l'effetto opposto?

Diminuire l'IRPEFdi 10 miliardi beneficiando i redditi bassi (si spera soprattutto quelli che di solito non evadono le imposte, vale a dire i lavoratori dipendenti e i pensionati) vuol dire dare un'ottantina di euro in più a chi ne guadagna meno di 1500, che significa un minimo del 5-6% di aumento del reddito.

Una percentuale interessante. Il rischio infatti è che mettere più soldi in tasca ai contribuenti non produca maggiore spesa. Una parte dei soldi viene risparmiata e questo è vero soprattutto in un periodo di sofferenza per l'economia e di incertezza: le persone evitano di spendere se sono incerte circa la propria situazione economica futura.

Con un +5-6% in tasca, si spera che una parte dei soldi sia effettivamente spesa. Se accadrà e se altre misure avranno effetto, si assisterà a un aumento del PIL che potrà finanziare, tramite un aumento delle entrate fiscali, parte dei tagli programmati dal governo.

Dunque una parte dei 10 miliardi di minore IRPEF tornerà allo Stato sotto forma di imposte su un PIL aumentato per effetto di un aumento della spesa delle famiglie. Ciò potrebbe poi avere altre due conseguenze positive: le imprese potrebbero aumentare gli investimenti, crollati dal 2011 per effetto della forte diminuzione della domanda, e potrebbe rendere più solvibili le imprese, allentando la morsa del credit crunch.

Insomma se l'aumento delle imposte nel 2011 ha fatto calare PIL e investimenti e quindi ha depresso i conti pubblici che le maggiori imposte dovevano migliorare, oggi un taglio delle imposte potrebbe scatenare lo stesso meccanismo ma al contrario.

E ciò potrebbe finanziare gran parte dello sconto fiscale: il governo spende 10 miliardi che non sa bene dove trovare, ma li potrebbe trovare proprio come effetto collarale del taglio dell'IRPEF.

Forse Renzi sta facendo una scommessa. Visto com'è andata nel 2011, forse fa bene a scommettere.


3 commenti:

  1. Speriamo che non abbia ragione Vaciago... io invece credo che un provvedimento di questa portata possa avere un effetto positivo alla fine.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. è vero che una parte si risparmia ma anche che più basso è il reddito, maggiore la % consumata..

      poi c'è da considerare che una parte dei beni acquistati provengono dall'estero (cina soprattutto) per cui i soldi spesi dai consumatori non aiuterebbero molto le imprese italiane, con minori effetti sull'occupazione

      Elimina
  2. Renzi infatti diceva queste cose anche nel 2011.
    Solo che per prendere voti anche da destra s'è concentrato molto su burocrazia, liberalizzazioni, privatizzazioni, semplificazioni, meritocrazia eccetera eccetera..
    Però questo discorso e queste proposte l'ha sempre fatti.
    E ricordo delle interviste, e se non sbaglio anche nel programma delle primarie del 2012, in cui specificava che la proposta di 100 euro in più in busta paga era solo per i lavoratori dipendenti. (sono 100 anche ora, perché si sommano ai 15 di Letta, non è come Grillo che in campagna elettorale dal camper urlava 1000 euro per 3 anni a capoccia di reddito di cittadinanza, per poi proporne 600 per 2 anni con coperture ridicole...).

    Spero se ne ricordi che era solo per i dipendenti.

    Comunque non è il solo stimolo all'economia: 60 miliardi restituiti alle imprese (i debiti della pa), estensione dell'assegno di disoccupazione ai co.co.pro e gli altri ad oggi senza aumentando anche la durata della prestazione per tutti, 2 miliardi di opere pubbliche sull'edilizia scolastica, pare che almeno in futuro taglio anche dell'irap, (padoan e la guidi avrebbero tagliato quello adesso, pare.sia stato renzi e i ministri della sua "area" a spingere sull'irpef...poi si dice che renzi è di destra servo di banchieri e industriali...).

    Comunque vediamo nel dettaglio ce succederà concretamente, anche perché poi i tagli di tasse bisogna sempre valutare come si finanziano.
    Su questo la scommessa che cita gian è evidente: in parte dalla spending review (importante vedere COSA si taglierà, oltre alla politica su cui Renzi interverrà sicuramente), e poi da una serie di misure una tantum per il 2014 e negli anni a venire dall'aumento del pil e delle entrate fiscali.

    Quindi si, pare scommettano sull'aumento del pil, se lo considerano una copertura dal 2015...

    RispondiElimina

Link Interni

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...